TROIA (FG). È un altro bagno di folla quello che ha vissuto Troja nella seconda edizione della “Festa del Grano”. Visitatori giunti da tutta la regione hanno gustato l’atmosfera e i sapori di un tempo in un centro storico di Troja trasformato per una notte in una grande aia di campagna.

Il grano naturalmente l’ha fatta da padrone: in mattinata è stato mietuto con le falci sui campi di Bovino, in una festosa atmosfera di canti, balli e assaggi di prodotti tipici, alla presenza dell’assessore regionale Elena Gentile, del Sindaco di Troia Edoardo Beccia, del presidente del GAL Meridaunia Alberto Casoria, del direttore provinciale della Coldiretti Giorgio Donnini e della presidente dell’Associazione Grano Duro di Puglia Sen. Cappelli, Lucia Di Domenico.

Una volta mietuto e legato in molteplici “gregne”, il grano è stato poi trebbiato a Troja nel pomeriggio dai cavalli dell’agriturismo Montaratro, poi molito con le antiche macine in pietra de “lo moleno” del Ponte di Bovino e le “macine d’arte” dello scalpellino Francesco Ciarmoli e infine impastato a mano da esperte massaie e dai giovani del circolo Ambaradam che hanno organizzato anche quest’anno un corso di pasta fatta in casa.

Nel frattempo in molti hanno potuto vedere all’opera gli svecciatoi, gli aratri e i tanti attrezzi agricoli antichi portati in piazza dalla Coldiretti, dall’Agriturismo S. Paolo, dall’associazione “A Crap z’è Sciot” di S. Marco La Catola e dalle imprese cerealicole locali: Casoli, Romano e Guadagno, presenti piazza insieme a Timac e Syngenta.

In serata sono state le flagranze del percorso enogastronomico a catturare l’attenzione delle migliaia di visitatori: il sapore di cicatelli, orecchiette e trofie fornite da “Antichi Sapori” di Deliceto realizzate con la farina sen. Cappelli e la farina di farro dei Molini De Vita di Casalnuovo. Insomma un lavoro di squadra targato “Monti Dauni” anche nella scelta dei prodotti del percorso enogastronomico. E i Monti Dauni echeggiano anche nelle note del concerto folk notturno dei Tarantula Garganica ai piedi della Cattedrale: nel nuovo disco “Nda nu litte d’amore” presentato a Troja, infatti, si rievocano anche antichi canti della tradizione popolare del nostro entroterra montano.

Record di presenze, insomma, ma anche e soprattutto record gastronomici: il lunghissimo Acquasale che si sviluppava lungo tutto il centro storico ha battuto abbondantemente il record dello scorso anno fissandosi a 56 metri netti. Chili e chili di pane sapientemente cotti dall’antico forno Rosiello di Troja, un forno storico della cittadina preappenninica.  Per realizzare la struttura di supporto del “mega-acquasale” sono state necessarie circa 100 balle di paglia dell’agriturismo Fattoria Giuntoli e quasi 60 metri di assi di legno della dita Edil Intiso. E per condirlo ci sono voluti oltre 30 chili di pomodori, 5 chili di cipolla rossa, 500 grammi di origano e sale e 15 litri di olio extravergine di oliva.

L’impresa sarebbe stata  impossibile senza la collaborazione volontaria e gratuita di decine di giovani, delle associazioni, delle imprese e degli enti locali. Un altro esempio che dimostra come la collaborazione tra imprese, enti locali e associazioni di tutti i Monti Dauni può produrre risultati importanti per tutto il territorio. E l’anno prossimo si fa tris, con un nuovo record.

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