A lungo fuori dai circuiti turistici, la Basilicata vive un buon momento. La valorizzazione dei borghi d’entroterra, il valore aggiunto di una gastronomia non falsata dalla moda del momento e la presenza di una natura incontaminata, le hanno permesso di risaltare agli occhi del nuovo turista.
Nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, Castelmezzano si distingue vantando anche l’appartenenza ai “Borghi più belli d’Italia”.
In effetti colpisce la sua posizione, il modo in cui la montagna l’avvolge, la possiede e la caratterizza.
La sua storia di fortezza romana si evince nel nome “Castrum Medianum”, che la vede centrale tra i castelli di Pietrapertosa e di Brindisi di Montagna.
Il borgo, ben conservato e manutenuto, conserva le storie dei popoli e degli avvenimenti che l’hanno segnata, nonché delle attività che l’hanno contraddistinta.
Purtroppo del Castello Normanno Svevo restano solo dei ruderi, ancora visibili, ma anche in queste tracce c’è molto da scoprire. Come accade nella Vallata del Caperrino dove, invece, insistono i resti di antichi mulini costruiti a secco.
Nel centro storico merita una visita la Chiesa Madre di Santa Maria dell’Olmo, in stile Romanico, tutta rivestita con pietra locale. Centrale la nicchia con San Rocco, il patrono del paese.


Ma oggi Castelmezzano è soprattutto mèta di un turismo che ama la natura e l’avventura. Soprattutto percorsi di trekking, a piedi o a cavallo, escursioni, ed il famoso “volo dell’angelo” che qui lo unisce ad un altro borgo da visitare: Pietrapertosa.
Attiva da oltre 10 anni, la zipline delle Dolomiti Lucane ha davvero dato una forte spinta all’attività turistica della zona.
Ma se non amate volare c’è un tratturo affascinante che, in 90 minuti, unisce i due borghi con tappe ricche di riflessioni, tra fantasia e tradizioni: il percorso delle sette pietre.
Golose anche le possibili tappe gastronomiche, molti i ristoranti, le botteghe e i panifici che costellano tutto il centro storico, permettendo di godere di una cucina ricca e di carattere come quella lucana.
Carni e salumi, formaggi d’ogni tipo, ma anche tantissime zuppe di legumi, verdure e peperoni cruschi: un trionfo per gli appassionati di sapori decisi e autentici.


Curioso l’ancestrale rito arboreo che si svolge anche in questo comune lucano: un vero e proprio matrimonio tra una pianta e una cima che si svolge sotto l’occhio di Sant’Antonio da Padova.
In altri comuni del circondario si svolge in periodi dell’anno differenti, mentre a Castelmezzano cade proprio nel mese di settembre. Una cerimonia arcaica, di buon auspicio, che invoca fertilità.


Una chicca per gli amanti del cinema italiano: qui – nel 2014 – è stato girato il film “La Grande Seduzione”, diretto da Massimo Gaudioso e prodotto da Cattleya.

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