E’ la prosperità ed il buon augurio a contraddistinguere il significato simbolico dei cibi che solitamente sono legati al cenone dell’ultimo giorno dell’anno. Difatti ecco fare capolino le lenticchie ed il riso, a rappresentare i soldi. Anche il maiale simboleggia l’abbondanza, così ecco in presenza fissa il tradizionale cotechino o lo zampone.
Diciamo che l’eccezionalità della presenza di un cibo, la sua prelibatezza, accrescono il suo significato simbolico. Credo che sia per questo motivo che – d’abitudine – per il cenone si comprano frutta esotica e pesci non locali.
Eppure negli ultimi tempi le mode a tavola conducono tutte alla sobrietà, sia nella preparazione che nella presentazione del piatto, sia nel servizio che nello stile della tavola.
Il minimalismo, il rispetto dell’ambiente, i comportamenti e le scelte volte al NON spreco sono quelle che più si addicono ad una tavola di tutto rispetto.
Quindi per i consigli d’ultimo minuto posso tranquillamente consigliarvi di non strafare, niente abbuffate, non sono né salutari e né chic! Riciclate le carte dei regali e cartoncini per decorare la tavola, se potete prediligete stoviglie non usa e getta, così come per il tovagliato. Meglio fare una lavatrice in più che produrre più spazzatura!
Abbondate con verdure ed insalate, sono versatili e di solito amate da tutti…scegliete carne o pesce da cucinare alla griglia, servirete un prodotto fresco e lo cucinerete solo se gradito.
La cucina è un luogo in cui si vive, non solo in cui si “consuma”. Dunque sbizzarritevi a preparare piatti veloci assieme ai vostri ospiti, coinvolgendo anche i più piccoli. Basta preparare poche cose, le basi di ogni piatto, con un pochino di anticipo.
Se non rinunciate ai piatti della tradizione, ricordatevi di non eccedere con le quantità, con il sale e con i grassi. Per il resto l’ultimo giorno dell’anno ci si concede tutto ciò che ci fa piacere…tanto dalla mezzanotte il buon proposito cade a pennello e possiamo permetterci il lusso di “ricominciare”.
Buon Anno