POLLUTRI FAVE

Lungo tutto lo stivale italiano si snodano paesaggi mozzafiato e luoghi di estrema bellezza, fede e di innumerevoli tradizioni. E’ il caso di Pollutri, un piccolo paese in provincia di Chieti, dove tra il 5 e 6 Dicembre si svolge la festa di San Nicola di Bari.

In un’atmosfera di grande calore e partecipazione popolare si rinnova uno dei riti più antichi nel territorio del Vastese, quello delle “fave di San Nicola”. Un rito che si ripete, secondo, la tradizioni e le ricerche storiche da oltre cinque secoli la sera del 5 dicembre.

E’ un legame saldo quello tra la popolazione di Pollutri e il Santo delle fave. La festa di San Nicola, protettore dei pastori, è una manifestazione arcaica legata al culto di San Nicola, patrono del paese di Pollutri. Secondo la tradizione il Santo avrebbe salvato la gente del Paese, durante una terribile carestia, moltiplicando a dismisura un pugno di fave riuscendo a sfamare tutti. Da allora, ogni anno a ricordo dell’avvenimento, vengono predisposti sul sagrato della Chiesa del S.S. Salvatore dei calderoni in cui vengono lessate le fave ed appena pronte vengono distribuite insieme al pane ed al vino a tutti i presenti.
I calderoni vengono sistemati nella piazza antistante la chiesa del Santo taumaturgo venuto dall’Oriente a lui intitolata e tanti ragazzi si mettono in gara a lessare ed a cuocere per primi le fave. Una volta cotte si passa alla distribuzione e alla degustazione delle fave, unitamente al tradizionale pane di San Nicola, ricordando la grande carestia, che le leggende riportano come superata con un miracolo.

Dunque il 5 dicembre Pollutri vive la sua magia e rinnova il suo legame al Santo mentre il giorno seguente si svolge una solenne processione con la statua del Santo, un prezioso busto argenteo, capolavoro di scuola napoletana, che attraversa tutto il paese. Durante il giorno è possibile visitare la casa che ospita la sede dell’antica corporazione di San Nicola, che in passato era un importante punto di riferimento culturale e soprattutto economico legato alla transumanza, e tuttora depositaria dei cerimoniali legati al suo culto.

Maria Rosaria Mandiello

 

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