“Basta con articoli e servizi che diffamano il nostro prodotto e con versioni dei fatti parziali e inesatte. Da adesso in poi risponderemo nelle sedi e con gli strumenti che riterremo di volta in volta più opportuni”.
E’ durissima la presa di posizione di Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP, a seguito della campagna mediatica che, partendo dalla situazione dell’ormai tristemente nota Terra dei Fuochi, sempre più spesso coinvolge uno dei prodotti più amati e controllati del comparto agroalimentare italiano. Il Consorzio tiene a sottolineare il comportamento corretto e professionale tenuto da tanti media che hanno approfondito i termini del problema e fornito un quadro veritiero della situazione ma, con altrettanta fermezza, ribadisce che non tutti hanno seguito una linea di condotta esemplare.
A far traboccare il vaso è stata la goccia avvelenata dell’ultimo numero dell’Espresso che in un articolo intitolato “Bevi Napoli e poi muori” disegna un quadro a fosche tinte sulla situazione campana, il tutto partendo da uno studio (in verità piuttosto datato) realizzato dal comando dell’US Navy di stanza a Napoli, preoccupato per i rischi cui sarebbero sottoposti i militari operativi nella regione. In sintesi un percorso attraverso pozzi e terreni avvelenati dai rifiuti tossici, con un pericolo per la salute che gli esperti americano definirebbero “inaccettabili”. Al punto di consigliare l’uso esclusivo di acqua minerale e di imporre il divieto di abitare nei piani bassi delle abitazioni, onde evitare l’effetto dei vapori tossici. Arrivando persino a vietare l’acquisto di prodotti considerati “a rischio”, tra i quali la mozzarella di bufala.
“Io sono un fautore del diritto di cronaca – garantisce Antonio Lucisano, Direttore del Consorzio – e ho spesso apprezzato le inchieste dell’Espresso. Proprio per questo mi sconcerta e amareggia constatare come gli autori del pezzo non abbiano ritenuto opportuno fare una telefonata al Consorzio per avere un riscontro da parte nostra sulla veridicità di alcune parti del dossier. Se lo avessero fatto, avrebbero scoperto che proprio ieri abbiamo consegnato diversi chili di mozzarella di bufala campana, ovviamente Dop, presso la base Nato di Gricignano d‘Aversa. Ripeto, una semplice telefonata avrebbe evitato un danno di immagine a noi e al buon giornalismo”.
Da giorni il Consorzio è impegnato nel creare con i media un rapporto di assoluta collaborazione, indispensabile per offrire al pubblico un approccio quanto più realistico possibile con una situazione oggettivamente non semplice. Con la dolorosa consapevolezza di come una comunicazione approssimativa possa provocare danni irreparabili in termini di immagine e, di conseguenza, economici.
“Nessuno vuole nascondere la gravità dei fatti a tutti noti – ribadisce Raimondo – ma non vogliamo pagare per colpe che non abbiamo. Anzi, il Consorzio da anni costituisce un baluardo fondamentale nel territorio in termine di legalità, controlli, rispetto per i consumatori. Fortunatamente molti media capiscono e apprezzano il nostro lavoro e ci aiutano a comunicarlo. Altri scelgono la via del facile sensazionalismo, del titolo roboante; a quest’ultimi, come detto, ci vedremo costretti a rispondere nei modi e nelle sedi più opportune”.
“Il nostro primo referente era e rimane il consumatore”. Un concetto chiaro e preciso quello espresso da Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, nel corso di un incontro con le principali associazioni che operano a difesa del diritti dei consumatori. Incontro fortemente voluto dal Consorzio stesso per avviare un’operazione indispensabile per fornire al pubblico dei consumatori un quadro reale della situazione in un momento in cui allarmismo e confusione stanno sconvolgendo il mercato dei principali prodotti del Sud, creando un effetto domino assolutamente preoccupante.
“Dichiarazioni di pentiti, titoli terroristici, voglia di sensazionalismo – Antonio Lucisano, Direttore del Consorzio, cerca di fare il punto della situazione – Nessuno vuole negare la realtà dei fatti e girare la testa dall’altra parte ma occorre riportare tutto sul piano della verità. E la verità è che la Terra dei Fuochi esiste ma i suoi effetti non toccano minimamente i prodotti dei territori circostanti mentre qui si sta asfaltando l’agricoltura dell’intera regione campana che invece continua a produrre straordinarie eccellenze”.
Fortunatamente qualcosa sta cambiando negli ultimi giorni. “Importanti trasmissioni ci chiedono confronti leali e notizie – rileva Raimondo – offrendo allo spettatore l’opportunità di approcciare la questione in modo più realistico. E importanti personaggi come Oscar Farinetti, patron di Eataly, dichiarano dal salotto televisivo di Bruno Vespa l’importanza di affidarsi ai marchi DOP, gli unici in grado di offrire precise garanzie ai consumatori”.
E proprio sul fronte dei consumatori, il Consorzio avvia una interessante “operazione trasparenza” che verrà avviata nei prossimi giorni.
“Abbiamo contattato le principali associazioni che lavorano per la difesa dei diritti dei consumatori – spiega Lucisano – e chiesto loro di procedere con una serie di acquisti random dei nostri prodotti. E saranno sempre queste associazioni a consegnarli direttamente a un laboratorio di analisi tedesco riconosciuto a livello internazionale che provvederà a effettuare i più sofisticati test, proprio allo scopo di dimostrare l’assoluta salubrità delle nostre mozzarelle. La nostra è una sorta di sfida che si basa sulla certezza del lavoro capillare di controllo che svolgiamo tutti i giorni a tutela della qualità dei nostri prodotti e, di conseguenza, della salute dei cittadini”.
Positiva la risposta delle associazioni che hanno aderito all’iniziativa. Federconsumatori, Unione Nazionale dei Consumatori, CODICI e ADUSBEF che, nel dichiarare di ritenere l’operazione un passo importante nella direzione della chiarezza, hanno posto ben in evidenza quelli che dovranno essere i principi guida del protocollo d’intesa: autonomia, trasparenza e onestà.
“Per noi va benissimo così – ha sottolineato il Presidente Raimondo – ed è un piacere lavorare con delle realtà come le associazioni a tutela dei consumatori che rappresentano un trait d’union necessario tra il mondo della produzione e quello del consumo”.
I risultati dell’operazione verranno resi noti al termine delle analisi svolte dal laboratorio TUV SUD GMBH di Siegen, in Germania.
“La scelta di un laboratorio tedesco – ha concluso Lucisano – non è certamente dovuta a una scarsa considerazione di quelli nostrani che anzi, a mio parere, restano tra i migliori. Ci sembrava però giusto coinvolgere anche realtà straniere, soprattutto perché quello che sta accadendo evidentemente coinvolge anche i mercati esteri”.