PANE PATATEIl processo è costato 10 anni di duro lavoro, ma è giunto alla fine. Il pane toscano ha ottenuto il riconoscimento e la certificazione DOP, sancita anche dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficinale.

Ora, come spiegano anche dal Consorzio, si tratta solo di attendere i canonici 90 giorni per l’approvazione concreta.

A convincere gli esperti di Bruxelles per il prestigioso riconoscimento sono state una serie di caratteristiche, dalla creazione alla produzione. Al primo posto, l’impiego di farine a basso livello di glutine, per questo risulta più digeribile ed adatto anche a persone con particolari sensibilità alimentari. Il germe di grano, viene considerato “la parte grasse” e non viene eliminato in modo che agisce come segnalatore della freschezza del pane.

Quando infatti il germe è vecchio, inizia ad emanare cattivi odori: un pane dal buon’odore è la miglior prova della produzione recente. Infatti, il pane toscano è buono anche il giorno dopo: merito soprattutto della lievitazione naturale, che impedisce fermentazioni secondarie e fa sì che l’impasto acido si conservi di più rispetto a quello prodotto con lieviti industriali o col lievito di birra, che già dopo un giorno tende a rendere il pane raffermo.

Anche per questo, il pane toscano vanta la cosiddetta “evaporazione dell’umido”: l’acqua si sposta dalle zone interne vino a quelle più esterne e secche, evaporando e rendendo il cibo più gradevole. Secondo i produttori del Consorzio, la Denominazione aiuterà il pane toscano a farsi strada nei nuovi mercati emergenti, tutelando il prodotto autentico dai falsi. Non a caso, in Cina è stato da poco presentato il Bruschetta Box: contenitore, con apposito marchio, che unisce il pane all’olio extravergine d’oliva ed il sale di Volterra. Vanto tutto italiano e dei prodotti made in Italy.

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