AA003745Calcio ed alimentazione. Un binomio fin’ora scononosciuto ed inedito. Ed invece sembrano essere legati più che mai. Il campionato non tocca solo il cuore dei tifosi, ma anche il loro stomaco: quando la propria squadra perde, il tifoso compensa la sofferenza consumando alimenti ricchi di zuccheri e grassi.

E’ quanto emerso da una ricerca della Insead Business School di Fontainebleau, diretta dal dottor Yann Corniel e pubblicata da “Psychological Science”. Gli esperi hanno iniziato le loro ricerche esaminando le tifoserie di due città, le cui squadre militavano nella NFL, la lega professionistica di football. Ed è emerso come, in maniera regolare i tifosi di una squadra che perdeva spesso mangiavano in maniera poco sana, con un +16% di grassi e zuccheri, cosa che non avveniva per i tifosi di una squadra vittoriosa.

Successivamente, il team di lavoro si è spostato in Francia, dove i ricercatori hanno creato un campione, composto da tifosi di squadre locali. Attraverso un diario, questi scrivevano cosa mangiavano il giorno dopo la partita, quasi sempre il lunedì. Risultato, i tifosi della squadra perdente mangiavano patatine, caramelle e dolci, mentre i vincenti consumavano uva e pomodori. Inoltre, quando il risultato finale era particolarmente marcato o si determinava negli ultimi minuti, il tifoso mangiava in maniera molto più sana o molto meno sana.

Secondo alcuni esperti, è tutto legato agli effetti psicologici degli alimenti in questione: quando cioè il soggetto era colpito dalla delusione o dallo stress post-partita, ricorreva a zuccheri e grassi, alimenti capaci di provocare una sensazione artificiale di benessere.  Sarà vero? Provare per credere!

Maria Rosaria Mandiello

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