da sx Giovanni Mandara e Giuseppe Giordano, pizzaioli originari di Tramonti
da sx Giovanni Mandara e Giuseppe Giordano, pizzaioli originari di Tramonti

Alessandria, Cremona, Brescia, Pavia, Vercelli, prima fra tutte Novara, sono solo alcune delle città del Nord Italia, in cui i pizzaioli tramontani si trasferirono a partire dagli anni ‘50, lasciando i campi ed i monti di Chiunzi in cerca di fortuna e facendo conoscere uno dei prodotti che ha accresciuto la fama del buon cibo Made in Italy.

Tremila pizzerie sparse in tutta Italia, grazie a circa ottomila emigranti di Tramonti, cittadina fertile baciata dal sole, situata tra le ridenti colline che si innalzano al di sopra del mare della Costiera Amalfitana, hanno introdotto un nuovo modo di fare ristorazione, con un piatto unico, veloce e genuino, rompendo gli schemi di sfamarsi in maniera tradizionale.

Nel 1951 nella provincia di Novara, nacque la prima pizzeria gestita da un tramontano, in un territorio dove all’epoca non esistevano pizzaioli da poter assumere, né tanto meno si conosceva l’arte di impastare questo meraviglioso prodotto della gastronomia meridionale.

Lo schema tipico delle pizzerie di quegli anni fu simulato sul fac-simile di quello napoletano e salernitano: un bancone di marmo con un forno a cupola in un angolo e pochissimi posti a sedere. La risposta del pubblico inizialmente non fu delle più incoraggianti, il successo tardò ad arrivare.

Ma in quello stesso anno anche a Milano furono inaugurate altre due pizzerie gestite sempre da tramontani. In poco tempo e in pochi anni la pizza, da cibo sconosciuto, divenne apprezzatissima e molto richiesta dal grande pubblico.

Le pizzerie mutarono in piccoli ristoranti a conduzione familiare ed il resto dei parenti dei pizzaioli rimasti a Tramonti, allettati dai facili profitti, coraggiosi iniziarono a trasferirsi in massa, per incrementare i guadagni di famiglia. Una sorta di corsa all’oro, in tempi in cui tutto ciò era possibile ed i sogni si trasformavano spesso in realtà.

Il carattere domestico dei Tramontani e delle loro pizzerie è determinante per comprendere lo straordinario successo che essi ottennero in Italia e nel resto del Mondo. A differenza di altri gruppi di emigranti, i tramontani ebbero l’astuzia di saper vendere la domesticità della loro pizza unita ad una cucina casalinga. Si trattò di quella capacità tutta popolare di saper accogliere i clienti nelle pizzerie come in delle case in cui regnavano la semplicità ed i valori legati ai buoni sentimenti.

Di certo è stata un’invenzione unica nel suo genere, un’intuizione geniale che ha rivoluzionato il modo di pranzare. Un take- away ante litteram, un pasto completo a prezzi bassissimi per coloro che lavoravano stando tutto il giorno fuori casa.

Un grande esodo colpì in quegli anni non solo Tramonti ma tutto il Meridione. Il boom economico degli anni ’60, fece sì che migliaia di giovani emigranti con le loro famiglie si spostassero verso il triangolo industriale Milano-Torino-Genova. Tra gli anni ’50 e quelli ’70, sino ad oggi, ci fu tutto un proliferare di pizzerie che costellarono gran parte dell’Italia centro-settentrionale: dall’Umbria al Trentino Alto Adige i pizzaioli di Tramonti ottennero e continuano a ricevere premi e riconoscimenti, frutto dell’impegno e del duro lavoro di gente semplice, che con sapienza e maestria da un banalissimo impasto di farina, acqua e lievito ha saputo scalare le vette dell’imprenditoria gastronomica.

Annamaria Parlato

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