BRESAOLA VALTELLINAE’ di fine luglio la notizia dell’apertura del mercato americano alla bresaola, arrivata a soli due mesi dall’annuncio di poter esportare negli USA salami, pancette, coppe e gli altri salumi italiani a breve stagionatura.
Le Autorità statunitensi hanno infatti confermato la possibilità per le aziende italiane di esportare bresaola ottenuta a partire da materia prima di origine USA. Il divieto, in essere dal 2001, era dovuto a problematiche legate alla BSE; il recente riconoscimento da parte dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale dell’Italia quale Paese a rischio trascurabile per questa malattia ha senz’altro agevolato la rimozione del bando.
“Si tratta di un altro grande risultato – afferma Lisa Ferrarini, Presidente di ASSICA – fortemente perseguito dalla nostra Associazione e ottenuto grazie alla tenacia e alla collaborazione del Dipartimento della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare del Ministero della Salute. La bresaola, un prodotto molto apprezzato per le sue qualità nutrizionali, va ad aggiungersi alla gamma dei salumi già esportabili, contribuendo a dare negli Stati Uniti un quadro completo della autentica salumeria made in Italy. Alla 59° Summer Fancy Food di New York – la più importante fiera dell’agroalimentare del Nordamerica – abbiamo toccato con mano il grande interesse di operatori e consumatori statunitensi verso la nostra salumeria”.
Nel 2012 sono state esportate dall’Italia negli Stati Uniti 5.892 tonnellate di salumi, con una crescita del 21,5% rispetto al 2011.
“Con la recente apertura degli USA ai salumi a breve stagionatura – conclude il Presidente Ferrarini – avevamo stimato per il 2014 un incremento dell’export verso gli USA di 10 milioni; siamo fiduciosi che con quest’ultima notizia e in virtù dell’entusiasmo riscontrato, tali stime possano superare i 12 milioni di euro.”

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