Dal 16 al 26 maggio, Santa Lucia di Piave (TV) ospiterà la tradizionale Festa delle Rane, organizzata dall’associazione ENAR. È la 31ª edizione della più grande manifestazione enogastronomica d’Italia per i cultori dei piatti a base di rana. Un evento che richiama ogni anno intenditori da tutte le regioni del Nord Italia e anche dall’estero, in particolare da Austria e Slovenia.

Una manifestazione che negli anni ha raggiunto numeri da record: 22-23 quintali di rane negli anni migliori (cioè fino al 2000, quando la rana era l’unico alimento degustabile, successivamente il menù è stato diversificato, pur rimanendo la rana il piatto principale), dai 20 ai 25 mila coperti all’anno, oltre 150 volontari impegnati nell’organizzazione, decine di aziende sponsor, gemellaggi con sagre analoghe in tutt’ Italia da Perugia a Ferrara, da Teramo a Vicenza.

A Santa Lucia di Piave (in Via Mareno SP45 – Area Fiera) si potranno degustare ricette che sono il frutto di anni di sperimentazioni in cucina da parte di chef locali, cultori della carne di rana, come la “Rana imperiale”, al forno con guazzetto di pomodoro e polentina, o il risotto alla polpa di rana e i tortelli di rana conditi con burro e salvia. Non manca dal menù la rana fritta, quella che si consuma di più.

«La kermesse è cresciuta di anno in anno e questo ci rende orgogliosi – afferma Nicola Bariviera, giovanissimo presidente dell’ENAR, subentrato l’anno scorso a Vinicio Zanetti, uno dei soci fondatori- . Il nostro obiettivo di radicare nel territorio una manifestazione nata per gioco è stato centrato da tempo. Oggi facciamo dai 20 ai 25 mila coperti a edizione. Questo ci consente di anno in anno di investire in qualità. Il fine principale resta quello di far stare insieme le persone, valore che diventa ancora più importante in un momento di grande difficoltà economica e di disorientamento generale. La Festa delle Rane resta un appuntamento del territorio, per il territorio».

La manifestazione nacque nel 1983 dallo spirito goliardico di un gruppo di amici, desiderosi di riassaporare quel piatto della loro infanzia, che smuoveva dentro i ricordi mai sbiaditi di quando la fame li spingeva, insieme ai papà e ai nonni, a dare la caccia agli anfibi, di notte, nei fossati ricchi d’acqua delle nostre campagne.

L’ENAR, dall’anno scorso, è gestita da un gruppo di giovani, figli dei “vecchi” soci fondatori, nemmeno trentenni, che hanno preso dai padri il testimone dell’associazione. Un esempio di ricambio generazionale perfettamente riuscito.

Per informazioni e prenotazioni tavoli: www.ass-enar.com

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