In quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio
E’ quanto emerge da una indagine della Coldiretti sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati, secondo la denuncia del Presidente della Coldiretti Sergio Marini che ha portato al Vinitaly esempi concreti di bottiglie “incriminate” all’incontro promosso dal Corpo Forestale dello Stato sul tema "Sulle tracce dell’olio deodorato, a difesa della qualità e del territorio", allo stand del Ministero delle Politiche Agricole.
E’ praticamente impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva.
La scritta è riportata in caratteri molto piccoli posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli.
I consumatori – ha precisato Marini – dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente. L’inganno dell’extravergine straniero che si vuole fare intendere come italiano è particolarmente rilevante in un Paese come l’Italia dove nel 2010 le importazioni di olio di oliva sono state pari a 564 milioni di chili, superiori alla produzione nazionale di 500 milioni di chili. In altre parole è a rischio inganno più di una bottiglia di olio su due.
Di fronte ad una situazione che è causa di danni per i consumatori e per i produttori italiani la Coldiretti chiede di intervenire per rendere l’indicazione di origine più visibile, con l’obbligo di indicarla nella etichetta anteriore delle bottiglia, con caratteri di un’altezza non inferiore a
L’OLIO DI OLIVA MADE IN ITALY IN CIFRE
Patrimonio olivicolo nazionale: 250 milioni di piante
Produzione nazionale 2010: 550 milioni di chili
Importazioni 2010: 564 milioni di chili
Posizione a livello europeo: secondo produttore comunitario dopo la Spagna
Consumo nazionale:
Fatturato settore: 2 miliardi di euro