SALERNO. Prosegue la sperimentazione della Confederazione italiana agricoltori  e dell’Università degli studi di Salerno sull’utilizzo del compost (derivante dalla frazione organica dei rifiuti domestici) in agricoltura.

Sabato scorso, l’azienda agricola del giovane imprenditore Giuseppe Frigenti di San Valentino Torio ha avuto la visita da parte del Tg3 nazionale che ha inteso porre risalto a quanto si sta facendo in provincia di Salerno circa l’utilizzo di questo importante ammendante per l’agricoltura.

Dai risultati condotti finora emergono una serie di dati molto interessanti. Come dichiara il Prof. Stefano Castiglione, docente di Biologia e Botanica all’Università degli studi di Salerno, l’utilizzo del compost  riduce l’inquinamento delle acque, riduce i consumi idrici per l’irrigazione delle colture, riduce i costi di produzione sia delle ortive che delle ornamentali, migliora le caratteristiche chimico-fisiche dei suoli, è un ottimo concime organico, rallenta la desertificazione dei suoli.

A questo si aggiunga, come dichiarato dal Presidente della Confederazione italiana agricoltori di Salerno, Domenico Oliva, che i panel test condotti su alcune varietà di lattughe e di patate hanno dimostrato che da un punto di vista qualitativo il prodotto non risente del mancato utilizzo di concime chimico, anzi in alcuni casi ha avuto il massimo apprezzamento da parte degli assaggiatori.

È quindi il caso di dire che l’agricoltura, in una Regione da anni martoriata sul piano ambientale, può svolgere un ruolo importante nel contenimento della quantità di rifiuti da portare in discarica, con notevoli vantaggi, ovviamente, per l’intera collettività.

L’ulteriore passaggio da fare, adesso, è quello di fare in modo che questi prodotti possano arrivare sul mercato con una scheda identificativa che informi il consumatore sui vantaggi per la collettività che comporta l’acquisto di quell’alimento.

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