Gli incendi boschivi diminuiscono ma fanno ancora paura, soprattutto al Sud e sulle isole dove il fenomeno non sembra attenuarsi. Come lo scorso anno infatti anche nel 2009 il numero dei roghi in Italia è calato, passando da 6.479 del
Nel complesso a dieci anni dall’emanazione della Legge Quadro 353/2000, ben il 70% delle amministrazioni comunali svolge complessivamente un lavoro positivo di mitigazione del rischio incendi boschivi, dimostrando una crescente sensibilità e attenzione verso la tutela dei boschi e delle aree forestali. Il catasto delle aree percorse dal fuoco è istituito, infatti, nell’86% dei comuni colpiti da incendi nell’ultimo biennio, ma solo il 56% lo ha aggiornato nell’ultimo anno. Il 65% dei comuni si è dotato del piano di emergenza comunale per gli incendi di interfaccia e solo il 7% risulta applicare pienamente la legge quadro in materia di incendi boschivi.
Altra buona notizia è che aumentano ancora le realtà che si distinguono per l’ottimo lavoro svolto nella mitigazione del rischio incendi boschivi. Infatti, sono 20 i comuni che ottengono quest’anno le bandiere “Bosco Sicuro”, per la piena applicazione della legge quadro 353/2000, di cui ben otto sono pugliesi e tra questi Nardò (Le) riceve il riconoscimento per il secondo anno consecutivo. Sono questi alcuni dei dati di “Ecosistema Incendi
“In Puglia – dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia – continua a crescere l’attenzione e l’azione delle amministrazioni comunali per difendere il proprio patrimonio forestale. Lo testimoniano la diminuzione degli incendi, del numero dei comuni colpiti, il buon lavoro di mitigazione del rischio incendi svolto dai comuni e l’assegnazione di ben 8 Bandiere Bosco Sicuro”.
In Puglia, al questionario di richiesta dati per “Ecosistema Incendi
Il 64% dei comuni pugliesi, presi in esame, ha aggiornato il catasto delle aree percorse dal fuoco. “Questo strumento – continua Tarantini – risulta fondamentale nella lotta agli incendi perché permette di vincolare la destinazione d’uso di queste aree proteggendole da chi usa le fiamme per ottenere terre da edificare, adibirle a pascolo o fare affari con l’indotto del rimboschimento”.
Forte e determinata l’azione degli uomini del Corpo Forestale dello Stato che nel
L’83% dei comuni pugliesi svolge un buon lavoro di mitigazione del rischio incendi boschivi fra questi 8 ottengono la bandiera “Bosco Sicuro” per la piena applicazione della legge quadro 353/2000: Alberobello, Andria, Bari, Corato, Melendugno, Nardò, Pietramontecorvino e Putignano. Nella classifica generale, i 70 comuni pugliesi sono così divisi: 8 nella fascia di merito ottimo (Alberobello, Andria, Bari, Corato, Melendugno, Nardò, Pietramontecorvino e Putignano); 33 nella fascia di merito buono (tra cui Fasano, Gravina di Puglia, Canosa di Puglia, Cassano delle Murge, Gioia del Colle, Monopoli, Lequile, Turi, Vieste), 15 nella fascia della sufficienza e 14 nella fascia dell’insufficienza dove chiudono la classifica con punteggio a 2,5, quasi da maglia nera, i comuni di Bitonto e Taranto.
“Gli interventi sono positivi, ma i roghi sono ancora numerosi. – commenta Fabiano Amati, Assessore alla Protezione Civile della Regione Puglia – La mia richiesta è destinata ai cittadini pugliesi, affichè denuncino alle autorità fatti e circostanze sospette, oltre che gli incendiari, anche in forma anonima. È un accordo morale per reprimere il fenomeno e non vanificare il lavoro e gli sforzi dei volontari della Protezione Civile”.
“Mi congratulo con i Comuni che si sono distinti nelle attività di prevenzione incendi. – dichiara Luigi Perrone, Presidente dell’Anci Puglia – L’Anci Puglia si attiverà per sensibilizzare tutte le amministrazioni comunali per una maggiore attenzione in materia di Protezione Civile, ma occorrono più risorse da destinare al bilancio e un maggiore contributo della Regione, per essere pronti e temestivi a rispondere alle emergenze.”
“La lotta agli incendi boschivi -conclude Tarantini- richiede un impegno a 360 gradi da realizzare durante tutto l’anno e le amministrazioni comunali in questa battaglia hanno un ruolo fondamentale, strategico e insostituibile. Inoltre, per salvaguardare il patrimonio boschivo servono finanziamenti e i continui tagli agli enti locali, protagonisti nelle attività di prevenzione e di primo intervento da terra sui roghi, di sicuro non aiutano a svolgere questo compito”.