GIFFONI VALLE PIANA (SA). Non si arriva per caso a Vassi, storico quartiere di Giffoni Valle Piana, e questo è senza dubbio il primo merito che va riconosciuto alla famiglia Toro. Si, perché l’apertura di un ristorante in un luogo di tradizione, affatto di strada, è un atto di coraggio e dimostrazione di grande passione.

L’Aia della Baronessa apre le porte al pubblico a fine maggio scorso, e dove c’era un antico mulino ad acqua del 1600 oggi c’è un elegante locale con un piano superiore ed un magnifico giardino.

E’ il rispetto di una struttura storica a piacere, l’utilizzo delle trasparenze per far sì che si possa guardare i luoghi in cui l’acqua scorreva e creava energia. Il Parco dei Monti Picentini continua ad attestare la sua vivacità, puntando su quanto di più bello possiede: storia, prodotti di qualità e spazi verdi.

Così ecco che l’offerta si fa sempre più numerosa e ciò non può che condurre a maggiore impegno e a maggiore cura per l’ospitalità gastronomica sul territorio. Una gioiosa accoglienza ci ha subito messi a nostro agio, nella sala non c’è stato bisogno di accendere il condizionatore, la zona permette di godere quasi sempre di un buon venticello!

Così dopo un aperitivo in giardino, lasciamo che lo chef Giuseppe Toro cucini ciò che gli suggerisce il suo istinto, ma un’occhiata al menù è d’obbligo. Non mi convincono alcune voci come l’anatra, il bisonte e l’angus, ma per il resto i prodotti tipici campani sono ben rappresentati.

Anche la lista dei vini mostra un’attenzione particolare alla buona produzione vitivinicola regionale, dunque ordiniamo un Greco di Tufo ed un Aglianico. Un entrée decisamente del territorio: mousse di San Marzano con basilico e stracciatella di bufala.

Mentre per l’antipasto abbiamo assaggiato piatti che attingevano allo stesso modo alla terra e al mare: anatra e radicchio, yogurt di capra con cantalupo, cozze con patate e fiori di zucca, baccalà a insalata. Ma inusuale e molto apprezzata è stata la parmigiana di pere, preparata esattamente come una tradizionale parmigiana di melanzane, giustamente dolce e delicatamente sostituita all’ortaggio.

Due i primi serviti: gnocchetti sardi con zucchine e melanzane a julienne e pezzetti di pesce spada e dei graziosi fagottini ripieni di gorgonzola su un letto di San Marzano e confettura di arance e cipolle di Tropea. Un solo secondo (le porzioni sono abbondanti!): caponata con gambero e cioccolato a scaglie come contorno e pesce spada con pomodorini e melanzane.

Proprio gustoso il cioccolato sulla caponata, bene si scioglieva assieme all’olio ripulendo automaticamente la bocca. In chiusura abbiamo scelto una torta al pistacchio con uno strato croccante di nocciole di una delle pasticcerie di Giffoni Valle Piana che hanno creato una serie di prodotti freschi utilizzando la nocciola IGP.

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