Qualche anno fa mia madre mi parlò entusiasta di un nuovo pastificio artigianale di suoi parenti nelle campagne di Palomonte, il mio paese di origine, in provincia di Salerno.

Quando assaggiai la pasta, capii perché ne era così orgogliosa: quella pasta sembrava fatta qualche ora prima da lei stessa, o da mia nonna, o da mia zia. La pasta fatta in casa.

Il segreto di questa eccellenza che è arrivata ben oltre i confini italiani? Viene preparata ogni giorno come se loro stessi dovessero mangiarla alla tavola di famiglia. Fare le cose secondo questo criterio, è proprio il tipico segreto di un PiantaGrani che si rispetti.

IL SEME, L’ORIGINE DELLA STORIA
Antonio Bastardi era fabbro. Sentiva di dover cambiare qualcosa nella sua vita, sentiva che la sua missione era un’altra. Forgiare ferro non bastava più. Era il 1998.

Un giorno chiese a sua moglie Antonietta, a bruciapelo: vogliamo aprire un laboratorio per fare pasta fresca? Antonietta, senza battere ciglio, supportò il progetto familiare e in uno stanzino del loro pian terreno nacque il primo laboratorio per fare la pasta artigianale. Era un bugigattolo con punto vendita annesso.

Antonietta seppe solo un po’ di tempo dopo che Antonio aveva sognato una notte di dover realizzare quel progetto e che c’era una forza incomprensibile che lo spingeva a dare seguito a quelle immagini nate nel corso quella particolare e bella notte.

Tutto nasce da un sogno e dal coraggio di realizzarlo, e questa volta la frase è proprio da leggere alla lettera.

LE INTEMPERIE, LE PROVE.
Il primo laboratorio de “la sfoglia d’oro” era minuscolo, non c’era spazio per lavorare, né per immagazzinare la pasta fresca prodotta, infatti, producevano soltanto pasta fresca fatta a mano. Spesso si rifornivano da altri pastifici per rendere il loro paniere più ricco.

I costi di produzione per realizzare un prodotto di eccellenza erano alti e in quegli anni il mercato non era pronto a comprendere il motivo per il quale il loro prodotto avesse un costo maggiore. Inoltre i pastifici che lavoravano in conto terzi per loro, spesso non soddisfacevano le esigenze di qualità che l’azienda “La Sfoglia D’Oro” richiedeva.

Hanno scoperto nel tempo che le materia prime che utilizzavano i loro contoterzisti non erano quello che loro volevano per i loro clienti. Per Antonio e Antonietta produrre la pasta artigianale da vendere agli altri, significa produrla come si fa a casa propria per se stessi.

La domanda che si fanno ogni giorno è: io la mangerei? La farei mangiare alla mia famiglia? Antonietta assaggia ogni giorno gli impasti base, specialmente quelli per la pasta farcita come i vari tipi di ravioli e tortelli.

PASTA SFOGLIA D'ORO

IL RACCOLTO, I RISULTATI
E’ stata la possibilità di accedere al mercato internazionale che ha fatto realmente crescere l’azienda “La Sfoglia D’Oro”. In Germania impazziscono per la pasta artigianale di Antonio Bastardi: è molto richiesta soprattutto dai migliori ristoranti italiani. Anche in Francia da un po’ di tempo, è ambita.

Il sei settembre del 2006 nasce il laboratorio grande, con macchinari artigianali che consentono una produzione più cospicua ma sempre di grande qualità: alcuni formati tradizionali di pasta come i famosi “cavatelli”, vengono in parte fatti a mano (per la clientela che lo richiede).

Per la famiglia Bastardi è una soddisfazione vedere le loro collaboratrici incavare velocemente con l’indice quei pezzetti di pasta leggermente infarinati e farli scivolare dalla tavola di castagno alla bacinella di acciaio.

Negli ultimi anni il lavoro e la crescita dell’azienda può contare su braccia e mente giovane di Gerardo, il figlio che, cresciuto a profumo dell’impasto di ravioli, cavatelli e fusilli, studia cucina con passione. Con la sua Sfoglia d’oro Gerardo ha voglia e creatività per sperimentare tanti nuovi progetti pastosi.

Dopo quasi un anno di studi – i PiantaGrani sperimentano, creano, provano e riprovano – Gerardo ha infatti messo a punto la pasta dello sportivo. Questa pasta, fatta con semola di grano duro integrale, farina di farro integrale e albume d’uovo, ha più basso indice glicemico della pasta ordinaria; nasce dalla personale esigenza di Gerardo di voler gustare la propria pasta pur frequentando assiduamente la palestra e un rigoroso programma per stare in forma.

Di impostazione tradizionale, dunque, la famiglia dalla Sfoglia D’oro, ma capace di aggiungere o togliere a seconda delle esigenze, e innovare per migliorare ogni giorno: i tortellini del loro pastificio nell’entroterra campano fanno invidia a quelli migliori della massaia romagnola. E, certamente, ne assaggeremo ancora delle belle!

Testo di Loredana Parisi

Foto di Gerardo Bastardi

http://www.pastificiolasfogliadoro.it

SCOPRI DI PIU’ su Storie di PiantaGrani blog

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here