«Con il tempo e con l’esperienza del mio strano mestiere, il gastronomo, alla fine qualcosa ho capito, sulla felicità: è come una rete, tessuta da relazioni, stabilite con le persone, la natura e con ciò che ci circonda». Partiamo dalle parole di Carlo Petrini, presidente di Slow Food, per invitarvi all’incontro straordinario di tre amici che si ritrovano per discutere di ideali, di futuro, di benessere, di sogni e speranze, moderati dallo scrittore Pino Cacucci.

Tre personaggi che, ognuno nel proprio ambito, condividono lo stesso impegno civile che li porta a confrontarsi con i più deboli, con le comunità più lontane, portando le loro istanze sotto gli occhi del mondo, della politica e di tutti noi. Il fil rouge di questa chiacchierata è appunto la felicità, o meglio la sua ricerca, su cui tutti e tre hanno spesso riflettuto e fatto riflettere.

Parte dalla felicità l’ex presidente dell’Uruguay Pepe Mujica quando, nel discorso al G20 ormai divenuto celebre, spiazza la platea riconoscendo come «Veniamo alla luce per essere felici, perché la vita è corta e se ne va rapidamente. E nessun bene vale come la vita».

Punto di partenza per fermarsi a pensare allo stato del pianeta, agli stili di vita basati sul consumo frenetico e l’aggressione alle risorse naturali, distruggendo l’unico bene a cui dovremmo tenere più che a noi stessi: la nostra terra.

Temi a cui fa eco lo scrittore cileno Luis Sepúlveda nel libro scritto a quattro mani con Carlo Petrini Un’idea di felicità: «Tutto quello che si fa per un mondo migliore ha un punto di partenza, che è conquistare il diritto a un’esistenza piena. Un’esistenza felice, nel senso più completo della parola. Sapere, per esempio, che chi ci è vicino vive una situazione di ingiustizia sociale è una ferita alla nostra idea di felicità».

Ed è proprio in nome di questo sentimento che Petrini, Mujica e Sepúlveda lanciano un appello a tutti noi perché apriamo gli occhi, perché ci impegniamo a cercare la felicità per noi e per tutti coloro che lottano ogni giorno per un mondo migliore. Perché serve soprattutto che alziamo lo sguardo andando oltre la nostra quotidianità per capire il mondo, per tendere la mano a chi, troppo spesso, vive al di là della parola felicità. Perché, come ci ricordano i tre amici con le loro relative esperienze, se agiamo tutti insieme, se tutti insieme ci impegniamo, allora possiamo davvero farcela.

L’incontro è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria all’indirizzo apropositodifelicita@unisg.it. È però necessario presentarsi nel luogo dell’incontro tassativamente almeno 30 minuti prima dell’inizio, altrimenti la prenotazione perderà il suo valore e i posti saranno ceduti.
L’incontro è domenica 6 novembre ore 17, nell’Aula Magna dell’Università degli studi di Milano, via Festa del Perdono 7.

Breve biografia dei relatori
Luis Sepúlveda è nato in Cile nel 1949 e vive in Spagna, nelle Asturie. Sepúlveda ha lasciato il suo Paese al termine di un’intensa stagione di attività politica, conclusasi drammaticamente con l’incarcerazione da parte del regime del generale Augusto Pinochet. Autore di libri di poesia, radioromanzi e racconti, ha conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989 e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, in particolare dai lettori italiani, ha pubblicato da allora numerosi altri romanzi, racconti e libri di viaggio editi da Guanda, ultimo La fine della storia, nel 2016. Sepúlveda e Petrini hanno firmato a quattro mani Un’idea di felicità, pubblicato nel 2014 da Guanda e Slow Food Editore. Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti, ricordiamo che Sepúlveda è dottore honoris causa alla Facoltà di Lettere presso l’Università di Urbino, che nel 2014 ha vinto il Premio Chiara alla carriera e nel 2016 il Premio Hemingway per la Letteratura.

José Alberto Mujica Cordano è un politico uruguaiano, conosciuto pubblicamente come Pepe Mujica, senatore della repubblica e capo dello Stato dal 2010 al 2015. Con un passato da guerrigliero ai tempi della dittatura, fu eletto deputato, senatore e ministro all’allevamento, agricoltura e pesca. Fu leader del Movimento di Partecipazione Popolare, raggruppamento maggioritario del Fronte Ampio. La sua decisione di donare circa il 90% del suo stipendio da Presidente a favore di organizzazioni non governative e a persone bisognose gli è valso il soprannome di Presidente più povero del mondo. All’epoca Mujica dichiarò in un’intervista al quotidiano colombiano El Tiempo che tale quantità di denaro gli era sufficiente, alla luce del fatto che molti suoi connazionali devono vivere con meno. Vive in una piccola fattoria a Rincón del Cerro, alla periferia di Montevideo.

Carlo Petrini è nato a Bra (Cuneo) nel 1949, compie studi di sociologia e ha un background di impegno in politica e nell’associazionismo. Negli anni Ottanta fonda Arcigola, divenuta nel 1989 l’associazione internazionale Slow Food. Dalle sue idee nascono la prima Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e Terra Madre. Nel suo libro Buono, pulito e giusto. Principi di nuova gastronomia, definisce il concetto di eco-gastronomia. Nel 2004 la rivista Time Magazine gli attribuisce il titolo di Eroe Europeo, mentre nel gennaio 2008 compare, unico italiano, tra le Cinquanta persone che potrebbero salvare il mondo, elenco redatto dal quotidiano The Guardian. Nel 2009 pubblica Terra Madre, ideale seguito di Buono, pulito e giusto, in cui Petrini aggiorna le sue teorie partendo dalla crisi mondiale e dal modello di pensiero e sviluppo che ne è la causa prima. Carlo Petrini gira il mondo mantenendo vivo il rapporto con la realtà di Slow Food in ciascun Paese, partecipando a conferenze, incontri con le comunità di Terra Madre, e tiene lezioni in molte università. Nel 2016 Petrini è stato nominato Ambasciatore Speciale della FAO in Europa per Fame Zero, ruolo con cui è chiamato a contribuire e migliorare la comprensione della visione della FAO per un mondo libero da fame e dalla malnutrizione nel quale il cibo e l’agricoltura contribuiscono a migliorare i mezzi di sussistenza, soprattutto per i più poveri.

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