La tradizione culinaria sarda è ricca di ricette interessanti dai sapori forti e squisiti. Una delle ricette tipiche della Sardegna è la classica trippa cagliaritana, più conosciuta nella regione come Busecca a sa Castaddaia in dialetto, un piatto della tradizione contadina, un piatto “povero” e rustico, corposo e ricco di sapore.
Gli ingredienti che contraddistinguono la trippa sarda sono il pecorino e la menta, la versione cagliaritana prevede un’aggiunta speciale, ovvero lo zafferano, per dare un colore più intenso.
Ecco gli ingredienti:
• 500 gr di trippa mista
• 1 spicchio d’aglio
• Una manciata di foglie di menta fresca
• Pecorino grattugiato abbondante
• 2 pomodori secchi
• 1 bustina di zafferano in polvere
• Olio extra vergine di oliva q.b.
• 1 cipolla bianca
• 300 gr di polpa di pomodoro
• Sale q.b.
• Peperoncino di cayenna in polvere
Procedimento:
Se si decide di preparare la trippa nella maniera tradizionale, si deve cominciare con un po’ di anticipo, la trippa mista va infatti lavata con cura, raschiata bene prima di essere messa a lessare per circa tre ore in acqua salata e poi va fatta sgocciolare e asciugata con un panno da cucina. Una volta che è ben asciutta, va tagliata a striscioline sottili con un coltello ben affilato.
Se non si ha molta dimestichezza con questo tipo di prodotto, o non si ha molto tempo a disposizione, farà piacere sapere che in macelleria si può trovare la trippa già pulita, sbollentata e tagliata, pronta all’uso.
Una volta preparata la trippa, tritare finemente i pomodori secchi e tagliare a fettine la cipolla e lo spicchio d’aglio, in seguito versare abbondante olio in una padella nella quale verranno fatti soffriggere a fuoco medio gli odori e i pomodori secchi appena tritati. Quando aglio e cipolla sono dorati, unire anche la passata di pomodoro e lo zafferano, che avremo fatto sciogliere precedentemente in poca acqua tiepida.
Mescolare bene il tutto, possibilmente con un mestolo di legno, e poi unire anche la trippa, aggiustare di sale e abbassare la fiamma del gas. C’è anche chi aggiunge un passaggio ulteriore non previsto dalla ricetta originale, ovvero un bicchiere di vino bianco secco da far sfumare, per dare un po’ di sapore in più.
La trippa va lasciata cuocere a fuoco basso e dolce, con il coperchio, per almeno mezz’ora. Di tanto in tanto aggiungere un bicchiere di acqua tiepido, per evitare che il condimento si asciughi o diventi troppo denso.
Una volta pronto spegnere il fuoco, spostare la padella e procedere con il tocco finale, va infatti aggiunto il pecorino grattugiato al momento e le foglie di menta, sia intere che tritate a seconda del gusto. A questo punto mescolare bene il tutto per far insaporire, questo piatto va servito ben caldo.
Prima di servirla, si può anche sgrassare la trippa dell’unto in eccesso utilizzando un mestolo forato, per non renderlo eccessivamente pesante e difficile da digerire. Nel caso, questa operazione va fatta prima di aggiungere gli ultimi ingredienti, ovvero il pecorino grattugiato e la menta.
La ricetta originale non lo prevede, ma per questa versione si è deciso di aggiungere anche un tocco di piccante, che può essere dato, a seconda del gusto, da una spruzzata di peperoncino di cayenna, per dare giusto un sentore di piccante, o volendo qualche goccia di tabasco, per un sapore leggermente più speziato, che si sposa benissimo alle altre spezie già presenti nella ricetta originale.
Infine, c’è chi la preferisce bianca, quindi senza pomodoro, ma non per questo meno saporita poiché, in questa versione non si fa rosolare soltanto la cipolla ma il classico mix da soffritto, quindi carota, sedano e cipolla. Oltre al soffritto classico abbondano anche le spezie, si possono aggiungere infatti anche la cannella, i chiodi di garofano e l’alloro, per un’esplosione di sapori!

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