Per trasformare il sogno di diventare contadino in realtà concreta occorrono molte conoscenze ambientali, sociali ed economiche che siamo impegnati ad offrire ai tanti giovani che intendono intraprendere questa professione”.

E’ quanto ha affermato il delegato dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel commentare il desiderio di Renzo Bossi di diventare agricoltore. Una scelta che richiede molto impegno ma che – ha sottolineato Sangiorgio – oggi consente di realizzare qualche cosa di veramente concreto e di esprimere tanta creatività vivendo a contatto con la natura. L’agricoltura italiana secondo la Coldiretti conta più di 65 mila imprese guidate da under 35: il 10 per cento dell’imprenditorialità giovane del Paese e si colloca al terzo posto dopo i settori del commercio e delle costruzioni.

In valore assoluto l’Italia presenta, assieme a Germania e Spagna, una delle presenze più elevate di giovani agricoltori. Il difficile passaggio generazionale non ha impedito ai giovani di essere pionieri o motori essenziali delle trasformazioni che negli ultimi anni hanno dato o restituito all’agricoltura rinnovato appeal economico e sociale.

 

I giovani che sono impegnati in agricoltura rispetto alla media dimostrano infatti una maggiore voglia di investire: la metà dei giovani cerca di espandere la sua attività, con il 78 per cento che investe – anche nella crisi – sul miglioramento dei prodotti aziendali.

Ma i giovani dimostrano in agricoltura anche una maggiore capacità di presidiare il mercato attraverso nuove formule commerciali come la vendita diretta che coinvolge l’80 per cento dei giovani. Infine a fronte di una superficie media delle imprese agricole nazionale di 7,9 ettari, solo l’8 per cento delle giovani imprese agricole si colloca nella classe dimensionale inferiore ai 10 ettari e più del 18% ne possiede almeno 50, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Istat ed Eurostat.

Ci sarà posto per Renzo???

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