NAPOLI. Lontano dai fasti dei quartieri modaioli e dal vivissimo lungomare Caracciolo, nel quartiere Fuorigrotta zona Loggetta, sorge la Pizzeria Pellone.

Pronunciare il cognome Pellone a Napoli, è da sempre garanzia di qualità.

Più di una generazione di pizzaioli dislocata sull’intero territorio partenopeo di cui Ciro insieme ai figli Marco ed Antonio sono degni eredi.

Papà Ciro inaugurò questa pizzeria, inizialmente solo da asporto, nel lontano 1984. Una realtà di quartiere, a conduzione prevalentemente familiare che nel corso degli anni si è arricchita dell’importante apporto degli ormai cresciuti Marco ed Antonio, impegnati rispettivamente al forno e alla sala.
Un piccolo ed accogliente locale alle spalle dello Stadio San Paolo dove, mangiare la pizza, significa ancora gustare il sapore e l’odore della pizza tradizionale, a impasto diretto con lievitazione di dodici ore.

Un menù che nei colori rimanda alle ceramiche vietresi Massimino, che ha personalizzato con particolari raffigurazioni e stilizzazioni i piatti da portata.

Cinque sezioni dedicate: alle “Margherite” (dalla classica alla bufalina), alle “Ripiene”, ai “Fritti”( opera sapiente di zia Patrizia), alle “Classiche” ed alle “Speciali” (divise per territorialità e stagionalità).

Una scelta di vini essenziale, come essenziale è l’anima del locale ed una carta di birre artigianali pronta a soddisfare con discrezione le esigenza del cliente.
Durante la serata di presentazione alla stampa delle novità del menù, meritevole di particolare attenzione sono stati i fritti: saporiti, asciutti e fragranti al punto giusto. Montanarina con mortadella, montanarina pomodori secchi e crocchè abbinati al gusto morbido ed al corpo medio di una Blonde del Birrificio dell’Aspide.

La Margherita Pellone
Tra le pizze, oltre alla classica Margherita con San Marzano Dop dell’azienda Gustarosso abbinata alla nota acidula della Saison del Birrificio dell’Aspide, quella che ha colpito tutti è stata la pizza Don Mimì.

Pizza fritta

Fritta, con soffritto fornito dalla Braceria Pastore di via Michelangelo Caravaggio in abbinamento alle note mielose della De’ Rinaldi del birrificio Karma è stata una leccornia impossibile da lasciarsi sfuggire, nonostante la tarda ora e l’abbondanza delle portata precedenti.
Particolare anche la pizza Carrettiera con salsicce, friarielli e provola. L’olio utilizzato è del Frantoio Schinosa di Maria Francesca Di Martino.

Carrettiera
Giusta conclusione per una serata all’insegna della bontà e della semplicità, la mousse al pepe nero e fondente con cremoso al mandarino, cardamono e strudel al cacao di Mario Di Costanzo, magistralmente abbinata al Karma Luppolo Amaro.

Mario di Costanzo
Un indirizzo da segnare in agenda dunque, quello di “Ciro Pellone Pizzeria”.
Ciro, Marco, Antonio, Zia Patrizia e tutti gli altri, i cori più belli del San Paolo, li meritano tutti!

 

Annatina Franzese

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here