A volte amare tanto un settore significa anche essere un po’ integralisti. E se ciò ha il suo lato positivo, ne ha anche uno negativo. Come quello di strizzare il naso di fronte al fiorire – soprattutto in questo periodo – di ricette a base di mozzarella di bufala campana.

Ma la consapevolezza permette di aggirare i propri limiti, ecco perché ho preso tra le mani questo ricettario firmato da Donato Ciociola e da Francesco Festuccia, e l’ho letto tutto d’un fiato.

La mozzarella di bufala è una tale prelibatezza al naturale che, la sensazione di “peccare” nel cucinarla, è un retaggio culturale comune per chi è nato e cresciuto nei luoghi in cui è regina da sempre.

Una volta la mozzarella in cucina era solo quella che non si era mangiata subito, quella non troppo buona. Almeno nel suo territorio di origine. Oggi non più, complici nomi noti e altisonanti della cucina italiana che l’hanno mostrata in centinaia di versioni.

31 gli autorevoli chef (e dunque le ricette) che la raccontano in questa pubblicazione di Sovera Edizioni. 31 modi di trattarla, trasformarla, gustandola attraverso gli occhi, le mani e la creatività di chi sa riconoscere un prodotto eccellente.

Non tutte proprio riproducibili a casa, sono però un interessante spunto per considerare a pieno la mozzarella un ingrediente duttile.

Un simbolo del Made in Italy che seppure unisce l’Italia è ancora poco conosciuta ai più. Sarà perché l’industria riesce ad etichettare come “mozzarella” anche prodotti filanti che poco hanno a che vedere con la bufala campana. Ma va riconosciuto a questo libro la capacità di ricostruire con attenzione una storia antica, ma non troppo, di un prodotto che nato per “recupero”, è riuscito a conquistare tutti.

Molte citazioni e molti dettagli permettono al lettore di rendersi conto del percorso che la mozzarella ha fatto nella storia della gastronomia italiana. Simpatico anche il riferimento alla Treccani ed al cambiamento – negli anni – della definizione di mozzarella. Non manca nemmeno una sorta di excursus della presenza del latticino al cinema, un’ovvia relazione al rapporto col cinema gastronomico di Donato Ciociola, ed una prefazione “di gola” firmata dall’attore Claudio Bisio.

Se questi sono i veri punti forti di Ciociola e Festuccia, quello debole è costituito dal bianco nero e dalla mancanza di foto dei piatti.

Siamo nell’era delle immagini e del colore e un po’ la loro assenza penalizza il bel lavoro. Val la pena inserirlo in libreria, se amate la cucina, la storia della gastronomia e le eccellenze del Made in Italy.

 

“Mozzarella? Ti cucino io” di Donato Ciociola e Francesco Festuccia

(letto e mangiato)

SOVERA EDIZIONI

10 euro

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