Una vigna storica abbandonata a se stessa, una realtà che necessita di essere tutelata e sostenuta. La Vigna del Barolo che fu di Cavour è oggetto, fortunatamente, delle attenzioni del Ministero dell’Agricoltura che promette un progetto per ristabilire la produzione.

“Non posso non occuparmi di una questione che non solo mi ha incuriosito, ma mi ha fin da subito, dopo aver letto un articolo di Aldo Cazzullo, spinto a chiedere ulteriori informazioni e delucidazioni al Sindaco di Grinzane Cavour, l’amico Franco Sampò. Il problema è presto detto: il capostipite di tutti i ministri dell’Agricoltura italiana, cioè a dire, uno dei fondatori dell’Unità Nazionale, insomma, Camillo Benso Conte di Cavour, amava la sua terra. E nell’amare quella sua terra pare che lui stesso dette vita ad una vigna “da cui ebbe inizio la storia di uno dei vini più prestigiosi al mondo”, per dirla con Cazzullo.

In sintesi: la vigna del Barolo che fu di Cavour, nonché il castello che domina l’affascinante località piemontese, appartengono alla Fondazione Adele Alfieri di Sostegno. Si tratta di un ente pubblico la cui conduzione è attualmente  affidata alla scuola enologica di Alba.

Qual è il problema allora? Il problema consiste nel fatto che tutte le bottiglie del Barolo di Cavour fino all’annata 2003 sono state vendute e, in alcuni casi, i proventi sono stati devoluti ad attività benefiche.

Tutto però si blocca a partire dall’annata 2004, nel senso che la Regione Piemonte acquistò 2500 bottiglie del celebre vino annata 2004. A quel punto tutto si insabbia e la vicenda si ingarbuglia e così enti locali, enti privati, fondazione e produttori di vino non sanno più che pesci prendere.

Ciò che intendo fare è, in buona sostanza, dar vita ad un progetto, ovviamente assieme ai sindaci di Grinzane Cavour e di Alba e di tutti coloro che da anni seguono con interesse e passione le questioni legate alla vigna di Cavour, finalizzato a valorizzare in ogni modo possibile un Barolo che può, magari con il diretto interessamento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, diventare il vino simbolo delle ricorrenze previste per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Mi auguro che nessuno abbia da ridire su di una simile candidatura, se non altro perché il Piemonte è il Piemonte e Cavour rappresenta per me il Risorgimento, la grande cultura politica Liberale, la civiltà dell’agricoltura intesa nel modo più alto”. Così il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan.

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here