AGLIANICONE 03L’Aglianicone figura tra le varietà autorizzate della provincia di Salerno da diversi anni. Sebbene la sua coltivazione non sia molto intensa, la presenza nei vigneti di tutta l’area provinciale è costante, a testimonianza della qualità delle uve prodotte che, per precocità di maturazione, spesso sono state sostituite da quelle di varietà più tardive come Barbera e Sangiovese.

Sinonimi, cenni storici ed origine

La prima citazione di una varietà con questo nome risale all’Acerbi, nel 1825 (1). Semmola nel 1848 (2) descrive una varietà Aglianicone in provincia di Napoli. Successivamente, viene annoverata tra i vitigni della stessa provincia da Froio (3). Un confronto comparativo basato sulle descrizioni dello stesso autore (4) e di Carusi (5) ha permesso di stabilire che la varietà Aglianicone (foglia glabra, denti acuti ed acino grande ovale rossiccio) è identica per le province di Avellino, Salerno (sinonimo: Aglianico bastardo) e Caserta (sinonimo: Aglianica di Caiazzo) ma differisce da quella descritta con questo nome per la provincia di Benevento (foglia tomentosa, denti convessi, acino tondo blu nero).

Inoltre, l’Aglianicone attualmente presente in alcune zone del Salernitano, denominato anche Aglianico femminile o Aglianichello, differisce da entrambe per diversi caratteri (foglia tomentosa e vellutata, denti acuti, acino tondo blu nero), ma sembra molto simile all’Aglianico San Severino (Froio, 4).

Comportamento Produttivo e Caratteristiche Agronomiche

Il vitigno non è troppo vigoroso, di discreta fertilità delle gemme e produzione costante. Presenta fenomeni di acinellatura del grappolo, a volte molto marcati, per difetti di morfologia fiorale, ciò che probabilmente ne ha ridotto la coltivazione. Mostra un buon adattamento all’allevamento a spalliera ed ai diversi portinnesti. Buona la resistenza all’oidio ed alla Botrytis. Il livello zuccherino del mosto alla raccolta è piuttosto consistente, mentre l’acidità non raggiunge livelli elevati.

Tutte le fasi fenologiche della varietà Aglianicone risultano anticipate in confronto al Primitivo di Gioia del Colle, scelto come varietà di riferimento. I dati agronomici, rilevati nel triennio 2006-2009, mostrano una produzione unitaria delle piante non troppo elevata, una buona fertilità delle gemme un peso medio grappolo variabile per effetto dell’acinellatura, in alcuni anni molto marcata. Per quanto riguarda i parametri tecnologici delle uve, esse presentano una invaiatura piuttosto anticipata con buoni livelli zuccherini fino alla raccolta quando il valore degli zuccheri (Brix°) supera decisamente quello della varietà di riferimento. L’acidità, al contrario, risulta limitata a livelli non eccessivamente alti.

Richiesta modifica al disciplinare Paestum IG con inserimento della specifica alla denominazione con la varietà Aglianicone

Il vitigno Aglianicone, in ambito regionale, figura tra i vitigni autorizzati per la sola provincia di Salerno, mentre al di fuori della Campania compare tra le varietà raccomandate delle province di Potenza e Matera. E’ da rilevare però, il caso di omonimia a riguardo, poiché l’Aglianicone raccomandato per le province Lucane, come da recenti analisi del DNA, è da accostare alla varietà Ciliegiolo.

(Calò A., Scienza A., Costacurta A. – 2006 Vitigni d’Italia Ed. Edagricole)

Quindi se da studi recenti è stata dimostrata la sinonimia tra Aglianicone e Ciliegiolo, uno dei genitori del Sangiovese, non si può non considerare le notevoli differenze morfologiche, agronomiche ed enologiche che contraddistinguono l’ Aglianicone storicamente coltivato nel Salernitano da quello indagato da tali autori.

(Crespan M., Calò A., Costacurta A., Milani N., Giust M., Carraro M., Di Stefano R. – 2002 Ciliegiolo ed Aglianicone: unico vitigno direttamente imparentato col Sangiovese. Rivista di Viticoltura ed Enologia n. 2/3)

In provincia di Salerno, nel comune di S. Angelo a Fasanella, l’azienda vitivinicola Tenute del Fasanella s.r.l. decide di affiancare alla produzione delle più acclamate varietà autoctone campane, Aglianico e Fiano la cultivar più rappresentativa del proprio territorio: l’ Aglianicone. Non essendo presente sul mercato vivaistico barbatelle innestate di detta varietà né da selezione clonale, né da selezione massale, richiede ai Vivai Cooperativi Rauscedo di innestare a tavolino, per proprio conto, marze prelevate da un unico ceppo di Aglianicone di età ultracentenaria, presente ai piedi degli Alburni, si dà così vita al clone “Aglianicone del Fasanella”.

L’Azienda impianta nel 2006 il primo vigneto specializzato di Aglianicone, dell’azienda ma anche di tutto il territorio degli Alburni compreso nella IG Paestum e con i primi due anni di vinificazione delle uve prodotte al terzo e quarto anno dall’impianto, si acquisiscono esperienze organolettiche positive che inducono ad investire con successivi nuovi impianti nel 2009 e 2010.

La coltivazione è stata possibile grazie alla presenza di detta varietà tra i vitigni autorizzati per la provincia di Salerno, ma a tutt’oggi non è possibile iscrivere i vigneti di Aglianicone nella Indicazione Geografica Paestum con la specifica della varietà e di conseguenza comunicare al consumatore finale il legame della varietà autoctona a bacca nera più rappresentativa del sud-est della provincia di Salerno.

Si richiede pertanto l’inserimento della varietà Aglianicone nell’art. 2 del Disciplinare PAESTUM I.G.T. D.M. 22/Novembre/1995 Modificato D.M. 9/Aprile/1996.

Bibliografia

1) Acerbi G. – Delle viti italiane ossia materiali per servire alla classificazione, monografia e sinonimia, preceduti dal tentativo di una classificazione delle viti. Milano, 1825. P. 305.

2) Semmola V. – Delle varietà di vitigni del Vesuvio e del Somma. Napoli. Tipografia del Reale Albergo dei Poveri. 1848. P. 31

3) Froio G. – Elenco dei vitigni della provincia di Napoli. Ministero Agricoltura, Industria e Commercio. Bullettino Ampelografico. 1878. Fasc. IX. p. 862

4) Froio G. – Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio. Bullettini Ampelografici 1875, Fasc. III pp. 164-5, 176. Fasc. IX p. 799.

5) Carusi D. – Viti coltivate nella provincia di Benevento. Ministero Agricoltura, Industria e Commercio. Bullettino Ampelografico 1879. Fasc. X. p. 115.

 

 

 
Sergio Pappalardo

vitienologo
www.consensowine.it

 

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