WHISKYIl mondo della gastronomia è un intreccio di usi e costumi, ha un potere esorbitante, in grado di unire e far incontrare popoli, ma in molti casi anche di accendere diatribe e contrasti.

E’ il caso del whisky o whiskey, la cui paternità è contesa tra Scozzesi e Irlandesi. Oltre alla differenza nel nome (quello irlandese presenta la “e”), differiscono anche per il metodo di preparazione.

In Irlanda l’ingrediente base può essere orzo maltato e non maltato che viene poi tradizionalmente fatto asciugare in forni chiusi senza alcun contatto con il fumo di torba (a differenza dei cugini scozzesi); la totale assenza di gusto affumicato nel whiskey consente ai sottili aromi di malto e di miele di emergere.

Altro aspetto fondamentale è la tripla distillazione per garantire un gusto più morbido al palato in un alambicco dalla forma particolare, chiamato Irish PotStill (per onor di cronaca, 2 sono le distillazioni per quello scozzese), dopodichè passa in barili di quercia per un minimo legale di tre anni prima della commercializzazione, ma è frequente trovare whiskey maturati per cinque, sette anni o molto più.

Sorseggiare whiskey nelle piovose serate invernali rappresenta un’usanza nella vita tradizionale dell’Irlanda. Questa bevanda presenta infatti radici remote: l’arte della distillazione giunse in questa terra verso il sesto secolo d.C.per merito di monaci missionari dal Medio Oriente.

Oggi giorno  l’ “acqua vita” (origine termine gaelico) è compagna discreta della vita irlandese, è motivo di vanto di questo popolo socievole e schietto, in completa affinità con l’atmosfera unica dei pub che affollano le città e che regalano un rifugio caldo e asciutto dal clima spesso piovoso.

Recita un detto popolare: “Mai rubare la moglie d’altri, mai il whiskey“, dimostrazione di come gli Irlandesi siano profondamente legati al loro distillato nazionale, ma soprattutto per il culto che accompagna la sua degustazione: perché in questa terra il whiskey vien vissuto più che bevuto.

BIRREEEMa non solo superalcolici per scaldare gli animi nordici: anche la birra, in perfetta antica tradizione celtica. Le Stout dominano il mercato irlandese, con il loro gusto di orzo tostato e il loro intenso tenore di luppolo; basta citare la famosa nera dal celebre marchio con l’arpa gaelica, la sublime birra Guinness (parola di James Joyce) e l’illustre scura Beamish di Cork, senza dimenticare la più antica rossa Smithwick, per renderci conto di come questa bevanda costituisca un vero e proprio patrimonio dell’Isola verde.

Bevute nei confortevoli pub, ma anche per accompagnare i pasti degli Irlandesi, spesso costituiti da piatti a base di patate, che con il loro arrivo nel ‘500 hanno trasformato le abitudini alimentari di questo popolo diventando emblema della cultura irlandese.

Un piatto fumante di patate bollite e condite di burro rappresenta forse l’essenza di questa cucina, e costituiscono anche ingrediente base nelle intriganti ricette per dolci, come la Potato Apple Cake, torta di mele e patate. Protagoniste loro malgrado anche di eventi storici di questo Paese, come la grande carestia del 1845 data dalla diffusione del fungo Phytophthorainfestans, che provocò la distruzione sistematica del raccolto delle patate, portando alla fame e al dimezzamento della popolazione, costringendola alla grande emigrazione verso l’America.

Un’adorazione particolare poi per la carne. L’ottima qualità degli allevamenti in questi pascoli, permette di trovare degli squisiti stufati come il caratteristico piatto invernale Irish Stew, a base di collo di montone, patate e cipolle, o del reale trionfo della carne suina nella Dublinecoddle, con salsicce e bacon. Da celebrare anche i tipici Drisheens, preparati con sangue di pecora, latte, grasso e pangrattato, o ancora il Limerick Ham, tradizionale prosciutto arrostito con mostarda e gin.

filetti-trota-salmonataLe suggestive coste irlandesi permettono anche di  gustare le prelibatezze del mare, che offrono un’eccellente varietà di pesci e molluschi, tra cui salmoni e trote, ostriche, cozze e aragoste, merluzzi e sgombri. Frutti di mare gustabili nella Smoked Cod Pie (merluzzo gratinato con patate) o nel Soused Mackerel (sgombro marinato nell’aceto), o ancora nella Mussel Soup (zuppa di cozze con brodo di pesce aromatizzato alle erbe).

Gustare l’Irlanda vuol dire immergersi in un’avventura di sapori per palati forti, per veri buongustai, lungo un’isola che regala intensi ingredienti, che sorgono dalla passione e dal rispetto delle materie prime, in perfetta armonia con il rigoglioso paesaggio naturale. Una valida scena gastronomica, un misto di tradizione antica e rurale e cosmopolita modernità.

Claudia Caselli

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