SALERNO. Sta assumendo i toni di una vera e propria emergenza l’interruzione della profilassi vaccinale nelle aziende zootecniche ricadenti nel comprensorio della ex ASL Salerno 3, in pratica oltre 94 comuni dell’entroterra da Capaccio a Polla, passando per Roccadaspide per scendere di nuovo sui comuni rivieraschi tra Agropoli e Sapri e coprendo la gran parte della estensione de geografica del Cilento e del Vallo di Diano.

Migliaia di capi di piccola e grossa taglia  dallo scorso luglio, ultimo mese di convenzione tra i dottori veterinari deputati ai controlli per l’igiene e la profilassi e la ex ASL di competenza, non sono più sottoposti a controlli ai fini del monitoraggio di focolai di malattie.

Coldiretti Salerno, con una propria comunicazione ha interessato il Commissario dell’ASL Salerno Unica  Prof. Francesco De Simone e il Prefetto di Salerno, S. Ecc. dr. Sabatino Marchione,  raccogliendo l’immediato sostegno anche da parte dell’Assessore Provinciale alla Sicurezza Alimentare Sebastiano Odierna.

I problemi sollevati dalla Coldiretti salernitana, ha affermato Odierna, sono di estrema rilevanza perché connessi alla sicurezza alimentare dei consumatori conseguentemente alla mancata esecuzione dei trattamenti sanitari, sia per la conformità degli allevamenti alle normative sul benessere degli animali, in particolar modo relativamente alle profilassi per il monitoraggio dell’eventuale presenza di focolai di tubercolosi e brucellosi.

In mancanza della preziosa opera dei veterinari non è possibile, infatti,  immettere in commercio il latte e l’allevatore è costretto a pastorizzare la produzione, che quindi viene a perdere  gran parte delle qualità insite nel latte crudo fresco, con conseguenti ripercussioni in termini di valore economico e con ricadute sulla crescita economica del territorio ove tali insediamenti produttivi rappresentano un forte volano di sviluppo, producendo ricchezza e  lavoro.

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