Nel corso degli ultimi decenni il Sentiero degli Dei, panoramico percorso che si snoda per poco più di cinque chilometri sulla dorsale meridionale dei Monti Lattari in Costiera Amalfitana, è diventato il sogno degli escursionisti di tutto il mondo.
Ogni anno decine di migliaia di amanti del trekking lo percorrono in ogni stagione, tanto che creare, nei periodi di maggiore affluenza turistica, persino qualche problema dovuto all’eccessiva frequentazione.
Da qui un primo consiglio: per goderne pienamente evitate l’alta stagione e le domeniche. Meglio ancora se programmate la vostra passeggiata in un giorno feriale della bassa o media stagione, vivrete un’esperienza emotiva che rimarrà viva nei vostri ricordi per tutta la vita!


Ma perché questo Sentiero è così unico, famoso e ambito?
Sarebbe riduttivo dire perché si trova in uno dei luoghi paesaggisticamente più belli d’Italia; in realtà il Sentiero degli Dei, uno dei tanti che attraversano la dorsale della Penisola Sorrentina, fa parte di una fitta rete di tracciati che un tempo univano le varie località della Costiera Amalfitana prima che venisse costruita la Strada Statale 163, inaugurata solo nel gennaio del 1853.

Prima di tale periodo i sentieri rappresentavano l’unico collegamento possibile tra i paesi della costa in caso di mare agitato e anche l’unico collegamento tra il mondo rivierasco dei pescatori e quello della montagna e dei contadini, che talvolta erano le stesse persone che semplicemente alternavano le due attività a seconda dei periodi dell’anno.


Nell’ultimo mezzo secolo, mentre la parte bassa della Costiera vedeva sviluppare in maniera esplosiva la sua vocazione turistica, la parte alta è rimasta pressoché immutata, regno incontrastato di contadini e montanari per i quali il mare è sempre stato semplicemente un elemento del paesaggio, un vasto orizzonte blu su cui si affacciano verticalmente orti, campi coltivati, limoneti, piccoli poderi, pascoli collegati tra di loro da scale e tratturi.

Un mondo silenzioso i cui abitanti sembrano sfuggire alla vista, quasi sempre impegnati nella cura dei loro appezzamenti i cui frutti vengono ancora oggi trasportati con i muli o con robusti cavalli da soma.
Si tratta, in sostanza, di un’ “altra” Costiera, una sorta di mondo primigenio fedele a un modello di vita antico, tradizionale, lontanissimo dal chiasso e dalla mondanità pulsante poche centinaia di metri più in basso, dove i turisti affollano spiagge, ristoranti e locali di ogni genere.
Il sentiero si snoda a seicento metri di altezza sul fianco di questo mondo verticale, offrendo ovunque panorami superbi ed emozionanti, in cui spiagge e paesi appaiono minuscoli e lontani, mentre l’intera catena del Lattari si profila fino a Punta Campanella e oltre, con la vista che spazia fino a Capri.
Mentre gli occhi godono di tanta bellezza i profumi di macchia mediterranea inebriano l’olfatto, facendo passare in maniera rapida ed entusiasta le tre ore necessarie per coprire la distanza tra Bomerano, frazione di Agerola, e Nocelle, frazione di Positano.


Il sentiero è ben segnalato. Generalmente viene percorso nel senso Bomerano-Nocelle, anche se nulla impedisce di fare il contrario.
A Bomerano, raggiungibile con un mezzo proprio o con gli autobus della Sita, il percorso inizia dalla piazza principale ed è ben segnalato.

Si può scegliere di fare andata e ritorno a piedi, impiegando circa sette ore se si calcola qualche sosta per le fotografie e una pausa pranzo, oppure, una volta arrivati a Nocelle, di continuare a scendere fino a Positano mediante i 1800 scalini che fino a pochi anni fa rappresentavano l’unico modo per raggiungere questa minuscola frazione, e ritornare a Bomerano con i mezzi pubblici. Anche in questo caso l’intero giro richiederà 6-7 ore.
Anche se non esiste un vero periodo ideale per camminare sui monti della Costiera Amalfitana, si sconsiglia di farlo nei mesi più caldi perché le temperature potrebbero essere davvero eccessive.


Personalmente preferisco le belle domeniche d’inverno, ma meglio ancora farlo in primavera o in autunno, portando con sé una sufficiente scorta d’acqua e qualche alimento energetico, perché pur non essendovi grandi dislivelli (circa 260 metri tra partenza e arrivo) si cammina per diverse ore.
Il sentiero è agevole e adatto a tutti, ma va specificato che alcuni tratti sono esposti, per cui non è del tutto consigliato per chi soffre di vertigini e in ogni caso i bambini vanno strettamente sorvegliati e tenuti per mano nei punti più critici.


Da diverso tempo questo straordinario percorso di montagna è stato adottato anche come location unica per eventi musicali, manifestazioni in cui l’emozione della musica si fonde quella del paesaggio che spazia ovunque, trasformandolo in un luogo che sembra fatto davvero per gli dei.

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