ARIANO IRPINO (AV). Una micro-filiera che avvicini il produttore al consumatore. E’ quanto emerso nel convegno sul grano duro e gli antichi mulini, svoltosi nell’ambito della Festa della Pizza. Istituzioni, associazioni, agricoltori, esercenti, ristoratori, consumatori, storici ed esperti di marketing, c’erano proprio tutti seduti allo stesso tavolo per un confronto sui temi del rilancio dell’agricoltura, in particolare della produzione e commercializzazione del grano, e sui percorsi turistici da creare intorno alla storia degli antichi mulini.

L’occasione è stata data dall’inaugurazione della Festa della Pizza in contrada Frolice. Il convegno dal titolo “Il grano duro: antiche tradizioni ed  utilizzo nella società di oggi”, è stato promosso dall’Amministrazione comunale, Assessorato all’Agricoltura, in collaborazione con la Pro-Loco Frolice, Francesco Albanese e la Cooperativa Filoverde; altri parteners: l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, la Provincia di Avellino, la Cia, la Comunità Montana dell’Ufita e il Consorzio Ariano Centro Storico.

A dare il benvenuto Antonio Di Palma, Presidente della Pro-Loco Frolice “Francesco Albanese” che ha raccontato come è nata, sette anni fa, la Festa della Pizza per ricordare un amico, Francesco Albanese, appunto, scomparso prematuramente ed ha anche illustrato gli obiettivo che si prefigge la loro associazione, tra cui la costruzione di un centro polivalente.

Il Sindaco di Ariano Irpino, Antonio Mainiero, nel suo intervento si è prima di tutto complimentato con i volontari della Pro Loco Frolice per il loro grande impegno che ha fatto crescere la valenza della manifestazione e li ha spronati a proseguire su questa strada. Ha poi affrontato il discorso dei percorsi turistici da sviluppare intorno alla tradizione dei mulini, che, come nel caso del mulino accanto al Santuario di Valleluogo, può essere abbinato al sempre più fiorente filone del turismo religioso oltre a quello enogastronomico.

L’Assessore Agricoltura del Comune di Ariano, Nicola Castagnozzi, ha annunciato che questo sul grano duro è il primo di una serie di convegni finalizzati ad incoraggiare l’agricoltura, a mettere tutti insieme i soggetti di una micro-filiera che avvicini il produttore al consumatore; un’idea- proposta la sua che andrà sviluppata attraverso il marchio comunale De.Co. e attraverso i percorsi turistici  e che può essere valida per il grano duro, così come per tutti gli altri prodotti tipici.

Particolarmente apprezzato l’interveto dell’architetto e storico Carmine Iuorio che ha illustrato lo studio tecnico da lui condotto sulla “via dei mulini” per conto del Comune di Ariano presentato in Regione nel progetto di Piano integrato di Filiera del grano.

La prima testimonianza di mulino, ha spiegato Iuorio, la si trova già dal 1267 nel Capitolato di Ariano in località Casavetere e successivamente sono tantissimi i documenti antichi che riportano la presenza di una miriade di mulini distribuiti sul territorio. Una grande concentrazione di mugnai vi era proprio a Valleluogo. Tra le altre cose Iuorio ha spiegato che nel 1606 ad Ariano vi era un’ottima produzione di una qualità di grano detta “risciola” con una intensa attività di compravendita. Secondo Iuorio questo territorio ha tutte le carte in regola per un “Museo diffuso”, purchè ogni masseria sviluppi una sua specificità.

Molto tecnico l’intervento di Carmine Goldoni che in qualità di responsabile delle materie prime della Festa della Pizza ha innanzitutto sottolineato come ci si avvalga, in tale manifestazione, esclusivamente di materie locali e ha poi illustrato tutti i pregi del grano di Saragolla o “Saraolla”, un frumento ricco di glutine che si presta molto bene alla lavorazione, in particolare alla panificazione, risultando molto digeribile e restituendo una mollica morbida di colore giallo e una crosta croccante.

Ma il grano di Saragolla si presta bene anche per la pizza come hanno dimostrato gli organizzatori offrendo, al termine del convegno, assaggi di pizza tradizionale alla teglia realizzata proprio con questa varietà di grano duro.

E’ stata poi la volta del Presidente dell’Associazione Cerealicola Irpina, Carmine Li Pizzi che ha evidenziato l’interesse e gli obiettivi della filiera, il programma che si è posto l’associazione che contempla la selezione varietale e l’assistenza tecnica alla aziende agricole.

Anna Maria Ardente, Vicepresidente Cooperativa Filoverde, che ha curato anche la segreteria organizzativa del convegno, ha spiegato in che modo l’associazione intende rilanciare i prodotti tipici, attraverso una buona azione di marketing che restituisca anche il giusto valore economico a chi fa qualità.

Ed è proprio la questione del prezzo secondo Guglielmo Ventre, chef del ristorante “La Pignata”, tra i problemi che limitano la diffusione dei prodotti locali. Il consumatore cerca sempre più il risparmio. Da qui la necessità di creare prodotti di nicchia che non vengano assorbiti dalla globalizzazione. Ventre ha anche lanciato la proposta di un’unica grande sagra con tutti i prodotti locali che attragga un pubblico esterno.

Il Vicepresidente del Consorzio Centro Commerciale Naturale, Ariano Centro Storico, Carla Rubino, ha portato il punto di vista degli esercenti, che non intendono restare nel chiuso del proprio negozio ma hanno già avviato un discorso di apertura al territorio ed danno la loro disponibilità a supportare l’agricoltura e l’artigianato per creare una rete economica efficiente.

Elena Bonavolontà, esperta in programmazione di marketing territoriale, ha sostenuto, in base a quanto emerso dal dibattito e agli elementi presenti sul territorio che vi siano tutti i presupposti per avviare un programma di valorizzazione attraverso una progettazione partecipata che punti al marchio De.Co., dove il Comune di Ariano svolga il ruolo di agenzia di sviluppo territoriale.

Secondo l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Ariano, Manfredi D’Amato, si stanno gettando le basi per una giusta programmazione ma in via prioritaria c’è bisogno di formazione, una formazione che  parta dal basso ed interessi tutti i soggetti della filiera.

Oreste Ciasullo, Presidente della Comunità Montana dell’Ufita ha parlato di ammagliamento del territorio anche mettendo in circuito la manifestazioni più valide, quelle che realmente promuovono le tipicità. Ha inoltre invitato i privati a ristrutturare i mulini in quanto per loro è possibile accedere a finanziamenti persino del cento per cento.

Presente anche l’Assessore Provinciale all’Ambiente, Mimmo Gambacorta che, chiamato per un saluto, ha elogiato l’architetto Iuorio per la relazione di grande interesse che deve spingere ciascuno ad una visita e ad un approfondimento sul discorso dei mulini.

Ha anche sottolineato come la Regione Campania debba concentrare la programmazione dei fondi sul discorso delle bonifiche e della difesa del suolo per rendere le produzioni agricole sempre più attraenti.

Al Consigliere Regionale Ettore Zecchino il ruolo di concludere il dibattito tirando le somme di una serie di input di grande interesse. Zecchino ha prima voluto rivolgere un saluto alla famiglia Albanese e ha poi sostenuto che il filone avviato è quello giusto e notevole è la spinta culturale; attraverso la filiera è possibile mettere a sistema tutti gli elementi in un contesto che sia territoriale e contempli l’intera Valle Ufita. Sicuramente i Pif sono un’occasione da aggredire.

L’impegno da parte sua di fare da “mastino” negli uffici Regionali  e fungere da collegamento tra le varie istituzioni.

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