SALERNO. “Si può imparare a cucinare, se si ha impegno e passione la tecnica regala grandi soddisfazioni, ma cucinare per qualcuno significa molto di più.

L’ho capito quando lavoravo ancora in Giappone, coordinavo quattro ristoranti e il lavoro era serrato.

Mancava qualcosa, mancava l’anima. E’ con quella che riesci ad essere più creativo, a cucinare divertendoti e soprattutto a far sentire bene chi sceglie di venire a mangiare nel tuo ristorante”.
Hiro, al secolo Hirohiko Shoda, è arrivato in Italia a 29 anni, voleva cambiare vita e lo ha fatto. Tanta strada nell’ombra di ristoranti stellati, poi la svolta con la trasmissione su Gambero Rosso Channel.

“Ciao, sono Hiro” è diventato così un tormentone, come “consistenza panna” “yogurto” “mera”. Il suo giappoitaliano ha subito conquistato la simpatia di un popolo che si appassiona a chi ha passione per lui.
Hiro in Giappone ha studiato cucina italiana, lavorato in ristoranti italiani, oggi racconta con creatività la sua cucina che sfugge alle catalogazioni, anche se cucina a mani nude e si concentra sulla cucina senza fuoco.
Se evitiamo le cotture, quando è possibile, preserviamo vitamine e nutrienti che in buona parte andrebbero persi. Il vero consiglio è questo, anche se il libro si basa sul crudo, marinate, essiccature e salagioni, non bisogna essere severi, non è mio desiderio eliminare i fornelli dalla vostra dieta”.
HIROAma scherzare, sorridere, è con gioia e divertimento che bisogna preparare il cibo che poi – sarà – (ci tiene a sottolinearlo spesso) il momento di incontro familiare. Non si risparmia col pubblico del “Settembre culturale” ad Agropoli (SA), raccontando a tutto tondo la sua vita, il suo percorso, la sua filosofia.
Un quarantenne saggio lo chef Hiro, che pone l’accento sulla ritualità del cibo e sul suo valore. “Quasi tutto ciò che consideriamo scarto in cucina non lo è, basta riflettere e trovare nuovi utilizzi. Lasciatevi guidare dall’istinto e dai colori”, racconta.
Difatti il libro è diviso in capitoli che si contraddistinguono per colori. Perchè anche l’occhio vuole la sua parte, e Hiro lo sa bene.

Ciao, sono Hiro
2015 – Gambero Rosso Holding
euro 18,00

Antonella Petitti

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