OLYMPUS DIGITAL CAMERASALERNO. Due giorni in nome di vitigni e terroir. Campani, si intende. Questo il fulcro della III edizione della kermesse firmata dall’AIS Salerno, tenutasi il 30 ed il 31 gennaio nello scenario sospeso del Convento di Santa Sofia. Degustazioni, laboratori, incontri tra e con produttori, al fine di conoscere le produzioni ed i loro produttori. La Campania è una regione che negli ultimi anni sta vivendo una crescita esponenziale di piccole e giovani aziende e molte hanno partecipato a “Vitigni e Terroir”.

Francesco Rillo (*in foto), 29 anni, ed un cognome che nella viticoltura campana abbiamo già avuto modo di conoscere. E’ lui che, assieme a suo fratello, a Torrecuso – vocato comune del beneventano – gestisce l’Azienda Agricola Cantine Tora. Dal 2005 la crescita in termini di produzione è esponenziale. Oggi si contano 8 prodotti per 8 ettari e 45.000 bottiglie commercializzate nel 2009. Tre aglianico, un rosato d’aglianico, due falanghina, uno spumante ed un passito di falanghina. Ma questi due ultimi in uscita soltanto il prossimo aprile. La felice constatazione è che diventare vignaioli è sempre più una scelta appassionata e giovane.

Spesso famiglie che per generazioni sono state conferitrici di uve e che producevano il vino soltanto per proprio diletto, scelgono di sterzare e mettersi a produrre. La storia che invece racconta Adele Romano parte dai suoi nonni. “Non conferivano le proprie uve, ma vendevano direttamente il proprio vino” – sottolinea Adele. Oggi l’Azienda Vitivinicola Amarano di Montemarano, provincia di Avellino, produce su tre ettari i suoi tre prodotti: un aglianico, un taurasi ed una coda di volpe. La produzione media si aggira attorno a 12.000/13.000 bottiglie, ma da quest’anno si arricchirà di un greco e di un fiano ottenuti da uve acquistate.

Soltanto due esempi dei numerosi incontri che sono stati possibili a Vitigni e Terroir e che sono senza dubbio una parte importante di ogni momento aggregativo del settore. In fondo, conoscere personalmente il produttore, combinare eventualmente una visita in cantina, degustare i vari vini dell’azienda prescelta, resta il modo più efficace per conoscere il territorio e per instaurare quel rapporto di fiducia tra consumatore e produttore che sta alla base di una scelta cosciente.

Antonella Petitti

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