Utilizzata sin dall’antichità, la pianta della borragine è una grande risorsa. Le giovani foglie si consumano crude in insalata o cotte insieme ad altre verdure, si possono anche utilizzare per frittellone e per fare ravioli o pasta a mano.

I fiori possono anche essere congelati in cubetti di ghiaccio per aggiungere un tocco festivo ai punch o ai drink freddi. Presso gli antichi romani il vino alla borragine era ritenuto un antidoto alla tristezza.

La parola celtica “borrach” significa “coraggio”, difatti i Celti la aggiungevano al vino per dare coraggio ai guerrieri nell’affrontare i nemici in battaglia. Gli antichi Greci, invece, la usavano per curare i mal di testa da sbronza!

La borragine in questo momento sta colorando le nostre campagne.

Visto che la si trova davvero facilmente, vi propongo di cominciare a dare più attenzione alle erbe spontanee, sono una grande ricchezza.

Una ricetta veloce? Le frittelle. Preparate una pastella non troppo densa con farina, lievito di birra sciolto in acqua tiepida, mescolate bene ed unite i fiori di borragine e le foglie tagliuzzate.

Mescolate bene e fate riposare una mezz’ora, passato il tempo mettere una padella con abbondante olio sul fuoco e aiutandovi con un cucchiaio versare le frittelline nell’olio bollente, quando saranno cotte adagiatele su carta assorbente e servite.

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