SABAUDIA (LT). Dopo l’incendio a Quarto Caldo della scorsa settimana, questo pomeriggio verso le 16,15 si è verificato un gravissimo tentativo incendiario contro il Parco Nazionale del Circeo. Nella porzione di foresta vicina al centro visitatori del Parco (in via Carlo Alberto), a pochi metri dal sentiero che conduce al Lago di Paola, sono stati posti ben otto punti di innesco realizzati in modo rudimentale con rami secchi e le cosiddette “diavoline” che servono per accendere i camini.

Dai rilievi immediatamente effettuati dal Corpo, due di questi punti sono stati posti all’interno della ricostruzione didattica di una lestra, cioè di un villaggio contadino prebonifica, un altro è stato posto sui rami di un albero e cinque sono stati messi all’interno della foresta sempre in prossimità della lestra.

Il principio d’incendio è stato immediatamente visto da alcune persone che percorrevano il sentiero i quali hanno allertato gli operatori dell’Istituto Pangea (la cui sede sta proprio all’ingresso del sentiero foresta a poche centinaia di metri dalla lestra). Questi hanno prontamente chiamato la Forestale e l’Ente Parco.

Rapidissimo l’intervento antincendio effettuato dagli operai forestali, dai vigili del fuoco e dai volontari della protezione civile; immediato anche l’intervento degli agenti del Corpo Forestale che tempestivamente si sono messi alla ricerca di indizi utili per identificare i malviventi che hanno posto in essere un’azione talmente eclatante oltre che pericolosissima.

La rapidità dell’azione e  il tasso di umidità della foresta hanno scongiurato il peggio: distrutta la ricostruzione della stalla della lestra, danneggiata la ricostruzione del pollaio, lesionati alcuni alberi e, per fortuna, poco altri danni al patrimonio vegetale. E’ andata assolutamente bene per quanto poteva accadere.

Sul  posto si è recato anche il Sindaco di Sabaudia, Maurizio Lucci, che ha lungamente interloquito con il Presidente del Parco, Gaetano Benedetto, già sul luogo dell’incendio. Con i funzionari e gli agenti della Forestale presenti si è cercato di dare una prima lettura all’azione che è a tutti apparsa come una vera e propria intimidazione nei confronti del Parco.

Contraddittoria infatti è stata la modalità operativa: da un lato l’alto numero di inneschi non lascia dubbi rispetto alle intenzioni dei malfattori, da un altro la prossimità di uno dei sentieri forestali più frequentati del Parco, lascerebbe intendere un atto dimostrativo.

“Qualunque sia l’intenzione di queste persone” ha commentato il Presidente Benedetto “noi certo non ci facciamo intimidire e continuiamo con rigore e coerenza, nel pieno rispetto delle leggi,  continueremo la nostra azione di tutela e di vigilanza del territorio a cui siamo preposti. Con il Corpo Forestale dello Stato abbiamo concordato  un immediato aumento della sorveglianza e sono certo che le istituzioni tutte sapranno dare una risposta univoca contro gesti che dietro le apparenze vandaliche potrebbero nascondere interessi speculativi  che l’azione del Parco contrasterà con ogni mezzo”.

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