Si usano per insaporire i piatti, per renderli profumati e più gustosi: le erbe aromatiche sono alleate della buona cucina. Menta, salvia, prezzemolo, basilico e non solo.
Scopriamo il vasto mondo delle erbe aromatiche iniziando dall’alloro. Conosciuto come “lauro”, dal latino laurus, ovvero “nobile”, aggettivo appropriato per una pianta dal portamento eretto e rigoglioso.
E’ una pianta aromatica, conosciuta da tempi antichissimi le cui origini risalgono all’Asia. Gli antichi Romani ne apprezzarono non solo le proprietà ma anche la bellezza, utilizzando i rami di alloro per creare decorazioni e ornamenti.
Una pianta che cresce spontaneamente in tutta la zona del Mediterraneo, la sua folta vegetazione si mantiene praticamente tutto l’anno e le sue foglie possono essere raccolte in qualsiasi stagione.
I frutti invece maturano in autunno. Le foglie giovani, raccolte in estate, sono molto aromatiche e si utilizzano sia fresche che essiccate, ne bastano una o due per aromatizzare:
- carni (arrosti in particolare)
- pesce
- brodo, zuppe e minestre
- tisane e infusi
Grazie ai suoi olii essenziali, l’alloro viene utilizzato in erboristeria per un uso curativo o come medicamento in particolare per:
- curare i reumatismi
- curare i dolori muscolari e le contusioni
- favorire la digestione
- attenuare la febbre
- per le proprietà rilassanti (in combinazione con la camomilla e altre erbe)
- sfruttare le proprietà espettoranti
- tenere lontane le tarme dagli armadi e dai cassetti
A seconda del disturbo, si utilizza il decotto, l’infuso o l’olio essenziale. L’alloro si coltiva facilmente in vaso, avendo cura di cimarlo e potarlo quando necessario, per mantenere la forma e controllarne la crescita.
Maria Rosaria Mandiello