USTICA (PA). Dici Ustica e ti viene in mente il mistero dell’aereo dell’Itavia, una tragedia consumatasi, in realtà, davanti alle coste dell’Italia Centrale, molti anni fa.
E ci dimentichiamo invece spesso della vera Ustica, un’autentica perla 30 miglia a Nord della Sicilia, che offre ai suoi visitatori uno dei mari più spettacolari del Mediterraneo, soprattutto per subacquei e snorkelisti che amano l’osservazione del mondo sommerso.
In netta controtendenza a tutte le altre isole minori italiane, dove il patrimonio biologico e, soprattutto ittico, da molti anni sta subendo un drammatico impoverimento, fino a sfiorare in alcuni casi una vera e propria desertificazione del mare, Ustica, prima area marina protetta d’Italia da oltre 40 anni, vede arricchire di anno in anno la fauna del suo mare.
Non a caso su quest’isola da molti anni si svolgono convegni e manifestazioni dedicate alla subacquea di spessore internazionale, e per questo mare sono passati o, meglio, hanno nuotato, i più famosi esploratori e fotografi delle profondità marine.

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Per chi di mondi sommersi s’intende, ciò che i fondali di questa piccola isola offrono agli appassionati subacquei è stupefacente. Una quantità di pesci per nulla intimoriti dalla presenza dell’uomo, alla cui presenza si sono da lungo tempo abituati, tale da far ricordare i più prestigiosi punti d’immersione dei mari tropicali.
Barracuda in branchi impressionanti, compatti come muri, ricciole, tonni, cernie e saraghi di ogni dimensione, dentici, corvine e occhiate sembrano messi lì apposta per la gioia di chi s’immerge allo Scoglio del Medico o alla Secca della Colombara, regalando emozioni indimenticabili.

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Ustica, tuttavia, è generosa anche al di sopra della superficie del mare. Dal piccolo e accogliente paese di case abbellite da fantasiosi ed artistici murales, si snodano strade e sentieri che portano verso spettacolari punti panoramici, siti archeologici, natura incontaminata dove si rimane inebriati dal profumo della macchia mediterranea e calette i cui colori dell’acqua lasciano stupefatti.
Dolce è questo lembo di terra dove il giorno trascorso entusiasticamente in mare si alterna al lento scorrere delle ore della sera. Dall’aperitivo preso al Kiki’s, che serve stuzzichini nelle tipiche “barchette”, si passa direttamente alla cena, generosa dappertutto, ma se proprio si vuol consigliare, si vada allo Schiticchio, nella parte alta del paese.
E’ qui che esplode davvero la cucina usticese, invadendo il palato con sapori che arrivano direttamente dal suo mare.
Polpo affogato in salsa piccante, triglie alla beccafico, carpaccio di alalunga, luccio di mare (barracuda) in agrodolce, totano imbottito, filetti di triglia marinati, polpette di musdea con marmellata di arance e cipolla…e stiamo parlando solo di antipasti! Arrivano quindi i tortiglioni al pesto di alalunga e mandorle e le gramigne con scorfano, zafferano e pomodorini. Saziati di tanta bontà si passa alla frutta, al dolce, al caffè e…al conto. E se si considera che comprende naturalmente anche bibite e vino (“L’Isola”, un discreto bianco di produzione locale)…si rimane davvero sorpresi dell’economicità di questo bel locale!

Polpette di Musdea
Polpette di Musdea
Filetti di triglia marinati

Passano così le giornate usticesi, intrise di emozioni e piacere al tempo stesso, e quando a fine vacanza te ne vai con l’aliscafo, rimangono dolci ricordi che sembrano non volere andar più via.
E in tema di ricordi dedico queste poche righe su Ustica al più grande dei suoi subacquei, scomparso di recente proprio nel mare che tanto amava, Michele Talluto. Quando andrete sull’isola lo incontrerete ovunque, su bandierine, foto, nomi di aperitivi o di pietanze, perché nessuno come lui era amato su quest’isola, tanto che gli abitanti lo chiamavano con affetto il Re e, probabilmente, qualcuno vi racconterà la sua storia.

Roberto Pellecchia

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