E’ un prodotto di stagione, che in pochi conoscono e dal nome poco comune: il rabarbaro, spesso conosciuto col nome di Rheum. E’ una pianta erbacea perenne, rizomatosa, appartenente alla famiglia delle Polygonaceae.

Il nome rabarbaro deriva dal latino reubarbarum, ovvero radice barbara. Questa curiosa denominazione fa riferimento al fatto che, anticamente, tale pianta non veniva consumata nei Paesi occidentali, inizialmente infatti il rabarbaro veniva utilizzato soltanto a scopi ornamentali e medicinali.

Si dovette attendere il diciottesimo secolo prima che il rabarbaro venisse usato come cibo. Attualmente le varietà più note di rabarbaro sono tre: il rabarbaro con gambo e polpa di colore verde, il rabarbaro con il gambo rosso e la polpa di colore verde e il rabarbaro con gambo e polpa di colore rosso.

A scopo alimentare si utilizzano soprattutto le coste del rabarbaro. Queste vengono utilizzate per preparare torte salate e insalate, possono però essere consumate anche lessate. Le foglie vengono raramente utilizzate come surrogato degli spinaci, ma si sconsiglia l’uso, le foglie di rabarbaro infatti sono ricchissime di acido ossalico, una sostanza dai notevoli poteri lassativi che può causare diversi disturbi.

Nei Paesi anglosassoni il rabarbaro viene utilizzato anche essiccato e infuso nel succo di frutta, in particolar modo in quello di fragola. Con il rabarbaro vengono anche preparate marmellate in abbinamento ad altri frutti come: mele, fragole, albicocche.

In alcuni paesi del nord Europa viene consumato, soprattutto dai bambini, il gambo di rabarbaro candito. Altri usi del rabarbaro in campo alimentare sono quelli relativi alla preparazione di aperitivi o di amari, per la preparazione di queste bevande può essere utilizzato da solo oppure in abbinamento ad altre erbe. A scopo medicinale si utilizzano generalmente le radici che hanno superato l’anno di età.

Le radici essiccate vengono commercializzate in piccoli pezzetti o in polvere, ma si trovano anche prodotti quali tisane, gocce, compresse e decotti. Il rabarbaro viene utilizzato anche a scopi fitoterapici, alcuni principi attivi presenti nella radice del rabarbaro vengono impiegati anche dalle industrie farmaceutiche. Le ragioni principali riconduno alle sue proprietà lassative, digestive e riequilibranti dell’intestino.

Maria Rosaria Mandiello

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