GRICIAUn piatto tra i più antichi della tradizione laziale diventa un vero e proprio cult, grazie a nuove, geniali rivisitazioni.

Tra i due litiganti, il terzo gode. Sembra confermarsi la verità di questo detto popolare tra i gourmet e gli appassionati di cucina romana e laziale, da sempre divisi tra carbonara e amatriciana, i due capisaldi della tradizione. Da qualche tempo, però tra questi due primi piatti, vere e proprie icone della romanità tra i fornelli, si è inserito un terzo contendente, la Gricia, ricetta autentica, genuinamente regionale, rimasta un poco schiacciata e forse dimenticata, vissuta quasi come un ripiego, ma che oggi – grazie alla sapienza e alla passione di un noto e apprezzato ristorante di Roma – sta vivendo una meravigliosa stagione di rinascimento e di riscoperta.
Storia e identità regionali confluiscono quindi in questo piatto popolare che oggi gli chef del Moma, su un preciso spunto di Gastone Pierini, hanno nobilitato introducendo poche ma azzeccatissime variazioni.
I Chitarrini alla Gricia del Moma sono il best seller del locale, uno dei piatti più ordinati del menù e sono diventati apprezzati e richiesti dai clienti di tutto il mondo, grazie a un sotterraneo, ma preciso, passaparola tra esperti ed appassionati. Il merito è tutto di un’intuizione geniale degli chef del Moma, Alessandro Cannata e Francesca Fucci, che hanno raggiunto l’obiettivo di nobilitare e conferire originalità a una ricetta che amava e ama molto, aggiungendo a ingredienti selezionati con cura una nota preziosa, il Cacio Sbronzo, un Pecorino di primissima qualità affinato nel mosto dell’uva.

Nasce così una gricia di straordinario successo che unisce il meglio delle materie prime all’originalità dell’esecuzione. La Gricia del Moma, infatti è preparata con chitarrini del Pastificio Verrini, con guanciale di Amatrice, pecorino DOP e questo accento di Cacio sbronzo che la rende unica nel suo genere, ricca di equilibrio, ma allo stesso tempo in grado di esprimere personalità e grande armonia.
Alessandro Cannata e Francesca Fucci, insieme a Gastone Pierini, stanno operando al Moma scelte vincenti come quella di proporre una rilettura contemporanea delle più autentiche tradizioni culinarie romane e italiane, ma anche apportando sapienti tocchi di cucina creativa, da sempre nel bagaglio e nella storia personale degli chef che vantano collaborazioni prestigiose sia in Italia che all’estero.

Oltre alla gricia, ad esempio, si sta affermando con forza l’Orto di Stagione, una composizione di verdure cotte e crude che è un piacere prima di tutto per gli occhi o l’Uovo Pochè con crema di asparagi freschi e Tartufo d’Alba. Grande successo di pubblico anche per i Cappelletti ripieni di Cinturello Orvietano e mandorle su crema di Parmigiano e polvere di caffè, o per i Calamari alla griglia con fragole fresche e mousse di foiegras.
Tradizione e innovazione quindi s’incontrano al Moma, unite da una passione sconfinata per l’alta cucina, proposta però in modo informale, amichevole, sostenibile, in uno spazio raffinato, elegante, minimale, creato per dare centralità ai piatti e alle magnifiche esperienze che possono offrire.
Il ristorante Moma si trova nel cuore di Roma, in Via di S. Basilio, 42/43.

http://www.ristorantemoma.it/
telefono 0642011798
info@ristorantemoma.it

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