VINOFresco, sapido, minerale. Ecco l’identikit del vino bianco dell’estate 2013. Rigorosamente nato da suolo vulcanico. A confermare questo trend la crescente richiesta da parte dei consumatori che, grazie all’intensa attività di comunicazione e di promozione, svolta nell’ambito di Vulcania, il forum Internazione dei vini bianchi da suolo vulcanico, ideato dal Consorzio del Soave, considerano ormai quella dei vini da suolo vulcanico una vera e propria categoria enologica.
Il lungo percorso di questo fortunato format, oltre alle edizioni di Miami, New York, Londra e Düsseldorf, ha fatto tappa questa estate in Italia a Pitigliano, a Roma e a Lipari.
<<I vini dei vulcani – afferma Edoardo Ventiglia, presidente del Consorzio Bianco di Pitigliano – sono vini d’estate per definizione. E i consumatori lo confermano giorno dopo giorno, sia sulla costa toscana e maremmana, sia nel comprensorio turistico del Lago di Bolsena. Si tratta di vini immediati, freschi, talvolta facili ma mai banali. Si distinguono per mineralità e sapidità. La loro forte richiesta è giustificata dalla crescente preparazione dei consumatori stessi, che oggi cercano vini sempre più rappresentativi di un territorio. E i vini che provengono da un territorio così bene identificabile rispondo appieno a queste richieste>>.
Gli fa eco Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave, secondo il quale “Vulcania ha saputo nel tempo fungere da veicolo promozionale del vino italiano nel mondo. Lo attesta la nascita dell’Associazione delle doc vulcaniche. Quella del vulcano è infatti una chiave comunicazionale molto semplice ed immediata in grado di fare breccia anche tra i consumatori meno esperti, senza contare che questo fenomeno naturale accomuna culture tra loro diverse>>.
Sull’importanza di collaborare a livello promozionale sul fronte del vulcano concorda anche Giuseppe Zonin, presidente del Consorzio del Gambellara: <<è vero che è stata fatta molta attività promozionale sul tema del vulcano, ma è pur vero che ci troviamo di fronte ad un tipologia di vini ben definita che non attendeva altro che venire ben presentata e divulgata da un punto di vista promozionale>>.
Un successo quello di questo format che alla base mantiene la qualità come requisito essenziale, in qualunque luogo e comprensorio produttivo ci si trovi.
<<I consumatori – sottolinea Giuseppe Mannino, presidente del Consorzio Vini Etna – richiedono sempre più vini di origine vulcanica non solo perché è oggi una moda. Li cercano perché sono buoni e piacevoli. Sono vini che soddisfano in pratica quello che gli stessi consumatori ricercano: un buon rapporto tra la qualità ed il valore, uniti alla forte identità territoriale>>.

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