Eccoci a Panarea, la piccolina delle Eolie, un minuscolo arcipelago nell’arcipelago, 3,4 chilometri quadrati di bellezza mediterranea, 240 abitanti e case di Vip da tutt’Italia, pretenziosi ristoranti alla moda, boutique, alberghi e pensioni dall’aria ricercata, dove tutto deve sembrare speciale per giustificare prezzi speciali, i più alti rispetto a tutte le altre isole.
Persino l’illuminazione stradale non è mai stata realizzata per dare ai turisti l’illusione di un’isola selvaggia, dove di sera per camminare bisogna munirsi di una torcia elettrica per non scontrarsi con gli altri viandanti.
Ma basta allontanarsi di pochissimo dal nucleo centrale del paese, con le sue belle case eoliane, per riconoscere l’ innegabile fascino di questo lembo circondato da un mare limpido e da cale incantate.
Con una scenografia abbellita da altri isolotti dai nomi suggestivi, Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Lisca Nera, Bottaro, Dattilo, Panarelli, offre scenari di mare incomparabili e struggenti che da decenni attirano turisti italiani e stranieri.
La passeggiata verso il villaggio permette di assaporare gli scorci paesaggistici del versante meridionale dell’isola, mentre sul versante opposto si può arrivare alla piccola frazione di Ditella, con superba vista verso Stromboli e gli isolotti minori antistanti l’isola, il tutto tra i profumi della macchia mediterranea che penetrano intensissimi nelle narici.
Noleggiando una piccola barca si può andare invece alla ricerca dei più ammalianti angoli di mare, fare il giro dell’isola, andare all’esplorazione degli isolotti minori o fermarsi per un bagno nella meravigliosa Cala Junco, un’esperienza che merita da sola il breve viaggio da Napoli o da Milazzo per raggiungere la splendida Panarea.

Roberto Pellecchia

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