Negli ultimi trent’anni l’agricoltura italiana è stata soggetta a numerosi e repentini cambiamenti. Questi hanno determinato una generale trasformazione della struttura produttiva, della geografia agricola e, anche, della demografia del settore.

L’agricoltura ha registrato una continua emorragia di forza lavoro tanto da presentarsi oggi con delle caratteristiche del tutto originali in termini occupazionali: alta presenza di ultrasessantenni; scarsa propensione al ricambio generazionale e femminilizzazione.

Da diversi anni l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, nell’ambito della collaborazione con l’Osservatorio per l’Imprenditoria Giovanile e della Rete Rurale Nazionale, segue i suddetti fenomeni, occupandosi, in particolare di studiare la demografia dell’imprenditoria agricola, le sue caratteristiche e le dinamiche da essa registrate. Nel contempo ne analizza i fabbisogni per indirizzare o individuare specifici interventi di politica pubblica.

In questo filone di attività si inserisce il presente lavoro, frutto di due distinte attività di ricerca finanziate all’INEA dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali entrambe riconducibili all’attività dell’Osservatorio per l’Imprenditoria giovanile in agricoltura (OIGA), organo ministeriale di recente soppresso. Le stesse sono indirizzate a ricostruire il quadro in termini di dinamiche, capacità strutturali e fabbisogni di intervento in particolare dell’imprenditoria giovanile in agricoltura.

Nello stesso tempo, soprattutto per la sensibilità degli uffici ministeriali che si occupano di giovani, si è pensato di estendere il campo di analisi e la riflessione alla tematica dell’imprenditorialità femminile in agricoltura. Fenomeno che, pur essendo riconducibile agli aspetti demografici delle analisi settoriali, presenta caratteristiche differenti e meriterebbe indagini specifiche in grado di evidenziarne le peculiarità sia in termini imprenditoriali sia di fabbisogni d’intervento.

Il lavoro, pur nella consapevolezza che i fenomeni presentano caratteristiche e dinamiche differenti, cerca di restituire un approfondimento sul tema “donne e agricoltura” con la speranza che possa stimolare ulteriori riflessioni sul tema e la nascita di uno specifico filone di analisi anche nel nostro Istituto.
Fatta questa dovuta quanto necessaria specificazione è possibile approfondire gli aspetti essenziali delle ricerche. Come dicevamo si tratta di due distinti lavori che comunque trovano logica consequenziale in termini di oggetto e risultati dell’analisi.

Il primo lavoro è indirizzato a ricostruire le dinamiche dell’imprenditoria giovanile (e femminile) in termini di start up di impresa e capacità delle stesse di stabilizzarsi nel tempo. Il titolo della ricerca “Nati-mortalità delle imprese condotte da giovani agricoltori” pur se chiaramente evocativo delle finalità principali confina le tante attività svolte ad un’unica parte dello studio. Punto di partenza dell’analisi era la ricostruzione della dinamica insediativa delle imprese agricole condotte da giovani. Quante imprese nascono ogni anno? Quante cessano? qual è il tempo medio di vita di una impresa? Quali sono, per tipologia, le imprese agricole più sostenibili nel tempo.

L’agricoltura ha dinamiche differenti dagli altri settori dell’economia? Naturalmente per rispondere a tutte queste domande era necessario ricostruire il quadro informativo, alla luce dei più recenti dati, sul fenomeno in termini strutturali ed economici. Ecco perché lo studio si è articolato nell’analisi di più banche dati, ricostruendo, per passaggi successivi e correlati, il quadro conoscitivo.
La ricerca si compone, quindi, di quattro parti:
–  L’aggiornamento del quadro informativo attraverso l’utilizzo dei dati del Censimento dell’agricoltura 2010;
– L’arricchimento del quadro informativo sulle imprese condotte da giovani attraverso l’analisi dei dati economico-produttivi della Banca dati RICA e la classificazione tipologica di tali imprese;
– La ricostruzioni della dinamica insediativa delle varie tipologie di imprese giovanili e femminili (la nati-mortalità) attraverso i dati di iscrizione e di cancellazione al Registro delle imprese desumibile dai dati della banca dati Movimprese;
– Il completamento del quadro conoscitivo attraverso la raccolta dei fabbisogni di intervento e di accompagnamento ritenuti necessari da giovani e donne per il proseguimento dell’attività attraverso un questionario on line, validato con interviste dirette.
Quest’ultimo punto di analisi è anche il principale obiettivo della seconda ricerca di cui si presentano i risultati: “Giovani e donne in agricoltura: competitività e innovazione le sfide per il futuro”. In questo caso l’analisi, partendo dai principali fabbisogni espressi da giovani e donne, ha cercato di definire la scala di priorità delle esigenze e ha individuato alcuni strumenti di intervento ad esse riconducibili. In particolare l’attenzione si è soffermata su tre elementi determinanti per l’attività primaria: l’innovazione, la gestione dei commons e la gestione del rischio di impresa.

Cliccando sul link è possibile scaricare l’intero REPORT

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